Turismo open air, gli operatori lanciano la Fase 3

Turismo open air, gli operatori lanciano la Fase 3
25 Maggio 12:58 2020 Stampa questo articolo

Dialogo operativo con un apposito tavolo tecnico e fronte comune fra le associazioni dei costruttori e dei rivenditori di veicoli ricreazionali e quelle che rappresentano le strutture ricettive all’aria aperta, per gestire al meglio la Fase 3. Con l’intento di mettere a punto misure e azioni condivise per rilanciare il settore che esprime una delle forme di turismo più sostenibili, ecocompatibili e in linea con le nuove esigenze di sicurezza e distanziamento sociale imposte dall’emergenza coronavirus.

Questo l’obiettivo scaturito dall’incontro online promosso dalla rivista PleinAir e da PleinairClub: l’emergenza sanitaria in atto e le ricadute economiche causate dalla comparsa del coronavirus – come è emerso dal tavolo – hanno creato non poche difficoltà all’intera filiera della vacanza open air: dalla produzione e vendita dei veicoli ricreazionali alle strutture ricettive, alle prese con la riapertura delle attività nel rispetto dei nuovi protocolli sanitari.

Al tempo stesso la situazione attuale può trasformarsi in un’occasione straordinaria per far emergere e per promuovere verso una platea più ampia i punti di forza della vacanza all’aria aperta. Ne è consapevole il presidente di Apc Simone Niccolai, che ha evidenziato: «Il camper rappresenta oggi più che mai uno straordinario strumento per andare in vacanza. È il momento che si comprenda che il turismo all’aria aperta è un turismo di serie A, praticato da viaggiatori con un’elevata sensibilità verso i temi della sostenibilità e della salvaguardia ambientale».

Dal confronto fra le realtà associative intervenute è emersa l’importanza – e l’urgenza – di ricreare un dialogo virtuoso fra il veicolo abitativo e le strutture ricettive che lo accolgono sin dalle sue origini. «È importante instaurare un rapporto più solido fra il settore commerciale e il mondo dei campeggi, le strutture più indicate per rispondere alle nuove esigenze di igiene, ma anche di sicurezza, del viaggiatore in libertà», ha infatti osservato il presidente di Assocamp Vittorio Dall’Aglio.

Nondimeno, si è evidenziata la necessità di svolgere azioni concrete per promuovere il riconoscimento del comparto. «Non è più accettabile la scarsa conoscenza delle istituzioni sul mondo e sulle esigenze del nostro settore – ha sottolineato la presidente di Assocamping Confesercenti Monica Saielli –Inizialmente i provvedimenti a favore del turismo, come il bonus vacanze e l’esenzione dell’Imu erano stati previsti unicamente per il settore alberghiero, e solo quando siamo intervenuti sono stati estesi anche alle altre tipologie ricettive. Per questo è importante fare sentire con forza ancora maggiore la nostra voce».

Improntata sul dialogo e sulla concretezza la posizione di Maurizio Vianello, presidente di Faita – FederCamping: «È opportuno trovare un linguaggio comune che ci permetta di rappresentare le istanze del settore nelle diverse sfaccettature con una visione unitaria, per intercettare l’attenzione delle istituzioni e delle amministrazioni. Il nostro rapporto si deve svolgere su due livelli: quello con le istituzioni, cui rivolgere le nostre istanze, quello con gli utenti, da rassicurare ed educare a una vacanza sempre più sicura e consapevole».

Da qui l’impegno dei vari attori della filiera di concertare al più presto azioni concrete per promuovere vacanze sicure in camper e in campeggio.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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