Una catena alberghiera
chiamata Nicolaus-Valtur

Una catena alberghiera <br>chiamata Nicolaus-Valtur
14 Ottobre 10:49 2022 Stampa questo articolo

Il primo giorno acquisì Valtur. Il secondo riportò il brand sul mercato accanto a Nicolaus e Raro. Il terzo, concepì per lui, una virata verso l’alto. Il quarto arrivò il Covid. Il quinto portò in casa anche il marchio Turchese. Il sesto rimaneggiò il prodotto. Il settimo non si riposò, bensì annunciò a Rimini la riorganizzazione del Gruppo con la nascita – affianco alle divisioni real estate e tour operating – di una realtà vestita di nuovo: la catena alberghiera Nicolaus-Valtur, tesa tra il target familiare del primo brand e l’up scale a cui punta il secondo.

È la storia della creazione di un’hospitality company tutta italiana, guidata da due tra gli imprenditori più muscolari del sud: Giuseppe e Roberto Pagliara. Ieri, nella Sala Noce di Ttg Travel Experience, accompagnati dai top manager (Sara Prontera per il marketing e Gaetano Stea per il prodotto) hanno presentato al trade l’ennesima eclatante evoluzione del Gruppo.

La catena alberghiera – ebbene sì, d’ora in avanti la chiameremo così – ha già un portafoglio misto di 12 strutture per circa 2.500 chiavi: quattro per Valtur, di cui una in gestione diretta e tre in affiliazione, e otto Nicolaus Club, di cui quattro diretti e otto affiliati.

Una realtà che, però, è destinata a crescere con il mantra del coccodrillo, nuovo animale simbolo dell’azienda di Ostuni. «Il coccodrillo – spiega l’amministratore delegato Giuseppe Pagliara – non è l’animale più forte, né quello più intelligente, ma negli anni ha saputo affrontare ogni situazione con spirito di adattamento. Vogliamo fare altrettanto, consapevoli che le aziende tanto sono più solide quanto più sanno adattarsi».

C’è un piano industriale che Pagliara ancora non ha svelato nei dettagli, ma una cosa è certa: il primo dicembre 2022 in Valle d’Aosta, piuttosto che in Puglia, inizierà una nuova era. Quel giorno aprirà al pubblico la struttura-simbolo della nuova fase up scale di Valtur: il Valtur Cervinia Cristallo Resort, struttura da 230 camere ex Club Med, oggi ristrutturata in ogni dettaglio con un investimento di ben 26 milioni di euro, a cui anche i Pagliara hanno contribuito con «un impegno importante». Un coinvolgimento economico che riguarderà anche le prossime strutture, alcune delle quali saranno costruite ex novo, preannuncia l’azienda, già in corsa per altri tre new opening in Italia e all’estero.

Intanto il Cristallo rinascerà grandioso, con tanto di pista di curling e pattinaggio sul ghiaccio, suite dotate di saune, gaming room, con il plus della nuova linea diretta Cervinia-Zermatt e la promessa di ospitare, il prossimo anno, la Coppa del mondo di sci alpino.

La struttura – in parte 5 stelle e in parte 4 – inaugura di fatto la nuova e raffinata linea di prodotto Italian Lifestyle Collection, evoluzione dei boutique hotel, da cui comunque si distanzia per caratura e dimensioni. «Se prima i villaggi erano chiusi, ora i nostri resort sono aperti alla cultura del territorio. Si tratta di prodotti che parlano con la destinazione», spiega Prontera.

Parallelamente, sempre a dicembre, aprirà il Valtur Emerald Zanzibar Resort e partirà la stagione del Valtur Mauritius Long Beach, entrambi appartenenti all’altra linea di prodotto: la cosiddetta Escape. Fughe esclusive in luoghi lontani.

Su tutto un claim: “Italy meets the World, the World meets Italy”. Spirito di un Gruppo che da sempre ha presidiato il mondo facendo tesoro delle proprie radici. Buon nuovo viaggio Nicolaus-Valtur.

L'Autore

Roberta Rianna
Roberta Rianna

Direttore responsabile

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