Neve, i conti non tornano: 2,7 milioni di presenze in meno

Neve, i conti non tornano: 2,7 milioni di presenze in meno
28 Marzo 12:35 2024 Stampa questo articolo

I conti non tornano nel comparto legato alle vacanze bianche sulla neve. Secondo Federalberghi, nei primi tre mesi di quest’anno, mancano all’appello almeno 2,7 milioni di  pernottamenti rispetto ai 5 milioni di un anno fa, vale a dire centinaia di  migliaia di appassionati che di fatto hanno rinunciato al break dei weekend o alla classica settimana bianca.

A incidere, ovviamente, i costi lievitati in tutte le voci di spesa: dagli impianti di risalita, con abbonamenti skipass aumentati dell’8-12%, al pasto in baita, salito mediamente del 5%. Una sequenza di rincari che non ha risparmiato il noleggio sci (+7-10%), le scuole di sci (tariffe per lezioni individuali a +10%) e, ovviamente, i pernottamenti in alberghi o residence, con aumenti medi dal 5 al 15%, a seconda delle località più o meno note dell’arco alpino ed appenninico.

A conti fatti, per una giornata sulla neve, rispetto al costo totale sostenuto dall’ospite nella stagione 2022/23, la spesa ha subìto un’impennata di quasi il 25%: Una percentuale che, se moltiplicata per almeno tre unità del nucleo familiare, è diventata proibitiva.

Da qui l’emorragìa davvero preoccupante di presenze in meno che gli operatori sperano di compensare, anche se solo in parte, con le vacanze di Pasqua e con questa coda invernale, che ha visto riapparire la neve in molti comprensori rimasti all’asciutto fino a tutto febbraio.

Interpellata dai media, la presidente dell’Anef, Valeria Ghezzi, ha rilasciato dichiarazioni all’insegna del cauto ottimismo: «Sebbene si sia  registrato un leggero calo nelle vendite dei giornalieri, attribuibile essenzialmente anche al maltempo che ci ha fatto perdere almeno tre weekend, siamo riusciti a compensare questa riduzione con la copiosa presenza  della clientela straniera proveniente da tutta Europa e, in quota minore, perfino dagli Stati Uniti».

Di certo però, ora gli operatori dovranno pensare seriamente a una strategìa di recupero della clientela e rilancio del prodotto neve, con qualche idea vincente sia sul versante delle formule di fruizione della montagna bianca che su quello dei plus o incentivi: l’obiettivo è far tornare sulle piste quegli sciatori dal budget ben dimensionato che altrimenti vanno persi. C’è già chi pensa a lanciare proposte di sconti super o addirittura gratuità per i bambini fino a 12 anni per noleggi sci, scuole-sci e abbonamenti agli impianti. Potrebbe essere una buona strada, come avvenuto per il prodotto crociere, che negli anni passati ha fatto il pieno di famiglie proprio grazie a queste promozioni.

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Andrea Lovelock
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