La fiera cambia pelle e diventa una piattaforma di sviluppo e comunicazione: è il filo conduttore che guida presente e futuro di Fiera Milano e che a febbraio troverà la sua espressione in Bit 2026, edizione di svolta nonché nel nome delle Olimpiadi invernali, con le quali condividerà una parte di palcoscenico. L’Agenzia di Viaggi Magazine sarà come sempre media partner dell’evento.
A raccontare il nuovo corso ci pensa Roberto Foresti, vice direttore generale Fiera Milano: «Nel 2026 vedrete il primo passo di un cambiamento radicale. Troverete in Bit uno spostamento da un normale percorso di visita a una vera immersione nei contenuti e nelle loro declinazioni, l’obiettivo è rendere Bit un punto di riferimento europeo nella produzione di contenuti per chi vuole viaggiare. E al tempo stesso la nostra venue si trasformerà anche in una vera e propria destinazione». Negli stessi giorni di Bit, infatti, che va in scena dal 10 al 12 febbraio 2026, i padiglioni di Fiera Milano ospiteranno le gare di due discipline di Milano Cortina 2026, speed skating e hockey femminile. E una volta spenti i riflettori della kermesse le location di gara diventeranno un ampio spazio indoor capace di ospitare fino a 45mila persone per grandi eventi, dai concerti allo sport.
Scende nel dettaglio poi Emanuele Guido, head of business unit Home, Fashion & Leisure Exhibitions di Fiera Milano (in foto): «Qual è oggi il valore di una fiera? Il paradigma cambia dall’approccio basato sulla vendita a quello che vede esperienza ed emozioni al centro. Oggi il tema non è l’offerta ma la domanda, scegliere che tipo di persone vogliamo che visitino i nostri territori o usino i nostri servizi. Questo ha portato la Bit a spostare l’accento: crescono gli espositori, +20%, ma soprattutto la lettura si è fatta più verticale, con l’individuazione di cluster, da quello enogastronomico al lusso, dalla spiritualità allo sport. È un lavoro di squadra che portiamo avanti insieme ad advisory board e think tank, per lanciare idee concrete di business ma anche accendere prospettive».
Altri temi al centro della manifestazione saranno il cambiamento tecnologico e il coinvolgimento di figure e di competenze giovani, con focus come Future Travel Minds, per mettere a disposizione del settore quelle menti e imprese che stanno portando innovazione e cambiamento. «Bit sarà come una grande città del turismo organizzata per distretti: Italy, World, Travel Expert, Hospitality, Innovation e Transportation. Ogni quartiere avrà la sua piazza che ospiterà gli eventi del Travel Makers Fest».
GLI ESPOSITORI
Un nuovo concept che rivoluziona il punto di vista sul viaggio dunque: non più partendo dal prodotto, ma dalla persona. Da chi il viaggio lo progetta, lo costruisce o lo vive. Già confermate sono pressoché tutte le regioni italiane, oltre alla presenza istituzionale di Enit. Dall’Europa si segnala, tra le altre, la Polonia, che sarà anche Destination Partner. Una partecipazione che avrà anche una connotazione sportiva, con esperienze immersive legate all’outdoor, la neve e la natura. Dal medio raggio partecipazioni di rilievo da Egitto e Giordania, mentre sul lungo raggio spiccano Corea, Nicaragua, Repubblica Dominicana e Stati Uniti con Visit Usa. Di qualità anche la presenza di operatori tra i quali I Grandi Viaggi fra i tour operator. A conferma dell’importanza del tema mobilità in questa edizione, saranno presenti vettori quali Ita Airways, Singapore Airlines e operatori aeroportuali come Sea.
THE FUTURE OF TRAVEL
Ad arricchire la parte espositiva sarà il nuovo format del Travel Makers Fest. Quattro piazze dedicate a tematiche verticali e due main plaza per trovare la giusta ispirazione saranno articolate in cinque fil rouge. Accanto alle conversazioni sui grandi eventi – come nel talk Olimpiadi. E dopo? – il programma esplora nuovi immaginari del viaggio, tra emozione, identità e trasformazione.
Accanto alla dimensione più ispirazionale, il Fest apre finestre operative sui processi che modellano il turismo di domani. In The Future of Travel, si parlerà del ruolo di Ai, dati e nuovi modelli distributivi nel ridisegnare scelte, percorsi e prodotti, tra personalizzazione, gestione dei flussi e nuove forme di relazione tra viaggiatori e destinazioni.
In collaborazione con Netcomm verrà organizzato Turismo digitale 5.0: ecosistemi, esperienze e innovazione per il viaggiatore del futuro. Un percorso in tre atti per esplorare come la trasformazione digitale stia ridefinendo l’esperienza turistica, valorizzando il Made in Italy, abilitando nuovi modelli di business e mettendo il viaggiatore al centro di un ecosistema integrato. Mentre Bit Mobility Forum, organizzato con Nme – Next Mobility Exhibition, vedrà tre giorni di incontri aperti dal convegno inaugurale dal titolo La mobilità come leva per lo sviluppo del turismo: treni e aerei per un’Italia più accessibile.
LA PERCEZIONE DELL’ITALIA
È in questa prospettiva fondata su persone, contenuti e idee che si inserisce anche la riflessione di Simon Anholt martedì 10 febbraio nell’incontro Italia Mammamia: come il mondo vede l’Italia, keynote basato sull’Anholt Nation Brands Index (Nbi) – sondaggio annuale che da vent’anni misura la percezione internazionale delle nazioni – che aprirà idealmente anche il percorso del Travel Makers Fest.
Le anticipazioni confermano che il nostro Paese resta tra le identità nazionali più apprezzate al mondo: quarta nella classifica complessiva e prima per il turismo, trainata da creatività, bellezza ed esperienza. Oltre al turismo, i principali driver sono la cultura, in cui il Bel Paese è secondo solo alla Francia, e la qualità delle persone, al quarto posto dopo Canada, Australia e Giappone.
L’immagine italiana è stabile nel tempo e omogenea tra aree geografiche: terza tra i Paesi G7 e quinta tra i Brics+, con differenze minime rispetto ad altre nazioni. Curiosi i dati demografici: gli uomini la collocano al secondo posto, le donne al quinto; i giovani al terzo, gli anziani al quinto.



