Viaggio nell’aereo che verrà: dentro il Boeing 737 ecoDemonstrator

13 Ottobre 07:00 2021 Stampa questo articolo

Il 4 ottobre 2021 dall’aeroporto di Seattle è decollato il Boe204 di Alaska Airlines diretto a Glasgow. Un volo di circa otto ore doppiamente speciale: per la prima volta la compagnia nordamericana atterrava oltreoceano, ma soprattutto l’aeromobile era un Boeing 737-Max 9 zeppo di sensori, videocamere, computer, microfoni e nuove tecnologie a bordo.

Più conosciuto come ecoDemonstrator, l’aeromobile è un vero e proprio laboratorio volante dove la casa produttrice Usa testa e sperimenta decine di strumenti e soluzioni per migliorare le operazioni di volo, risparmiare carburante, aumentare l’efficienza del velivolo e dei piloti. Un vero e proprio aereo del futuro che punta a rendere sostenibile ed efficiente l’intero settore aviation.

Così il 5 ottobre 2021 all’aeroporto di Glasgow Boeing ha aperto le porte del tech-lab volante alla stampa, alla presenza di sir Martin Donnelly, presidente di Boeing Europe.

L’ecoDemonstrator è un programma sperimentale nato nel 2012 che vede il colosso statunitense collaborare ogni anno con una compagnia aerea o partner industriale (da FedEx a Ethiad fino ad American Airlines , Embraer e la Nasa) per sviluppare e testare nuove soluzioni per gli aeromobili.

Anche perché se negli ultimi 30-40 anni i modelli di fusoliere degli aerei a livello globale non sono stati stravolti – vedendo solo delle evoluzioni dei classici modelli del secolo scorso – tutto ciò che invece agisce e opera all’interno dell’aeromobile ha subito dei profondi cambiamenti che hanno migliorato sia l’operatività sia il comfort per i passeggeri.

TECNOLOGIA E SOSTENIBILITÀ
Tra pareti interne in materiale riciclato e telecamere GoPro che studiano i processi operativi fuori bordo, l’aeromobile è equipaggiato con decine di tecnologie che gli ingegneri di Boeing studiano nei loro viaggi-test.

Tra queste, inoltre, Boeing sta sperimentando un sistema di comunicazione tra piloti e controllori di volo basato sui provider internet agganciati ai sistemi satellitari: un’evoluzione rispetto all’attuale comunicazione su frequenze radio che permette un miglioramento costante delle rotte, una comunicazione efficiente e più risparmio di carburante.

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Inoltre, il team guidato dall’ingegnere capo Rae Lutters sta studiando un nuovo tipo di luci anti collisione low profile che, a parità di visibilità, riducono la resistenza in volo (quindi il consumo di carburante), mentre le pareti interne in cabina in fibra di carbonio riciclate (provenienti dalle linee di produzione del 777X) fanno risparmiare fino a 14 kg per ogni aeromobile.

Tra le altre soluzioni, poi, c’è lo studio su come rendere sempre più wireless (senza cavi di connessione) la strumentazione a bordo; un sistema che studia l’emissione di gas serra nell’atmosfera mentre il 737 è in volo (in collaborazione con United States National Oceanic and Atmospheric Administration) e che aiuta a comprendere meglio le dinamiche dell’inquinamento ambientale.

Ultimo, ma non meno importante, Boeing sta studiando un rivestimento acustico all’interno della nacelle del motore che ne riduce il rumore, delle prese d’aria della cabina stampate in 3D e un nuovo prodotto chimico antincendio. Tanti piccoli accorgimenti che mirano a decarbonizzare i voli un pezzo alla volta – puntando su aerodinamica, spazi e strumenti – e a rendere più tecnologico tutto il sistema di navigazione e i servizi a bordo.

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E poi c’è il Saf – Sustainable Aviation Fuel che è il grande progetto di riconversione degli attuali aeromobili per volare alimentati sempre più a carburante sostenibile, prodotto dalle biomasse. I voli di prova dell’ecoDemonstrator, infatti, sono effettuati con una miscela di jet fuel a base di petrolio e di carburante sostenibile. Il Saf, infatti, riduce le emissioni di CO2 fino all’80%.

«Anche se a lungo termine l’alimentazione elettrica-idrogeno sarà lo standard, a breve la migliore maniera per tagliare le emissioni senza stravolgere il sistema produttivo è proprio il Saf – ha detto a Glasgow lo chief sustanibility officer di Boeing, Chris Raymond – Anche perché sempre più persone nei prossimi anni viaggeranno per via aerea e noi dobbiamo garantire una crescita ancora più sostenibile. Se è impossibile limitare il numero dei voli, è praticabile diminuire l’aspetto inquinante della nostra industria e have to grow more sustainably. Già a gennaio di quest’anno, Boeing si è impegnata a garantire che i suoi aerei siano in grado di volare con Saf al 100% entro il 2030.

GLI OBIETTIVI DI ALASKA AIRLINES
E proprio mentre l’industria aeronautica globale – riunitasi nel recente Agm di Iata a Boston – ha compiuto un ulteriore passo in avanti impegnandosi a raggiungere l’azzeramento delle emissioni di C02 entro il 2050; il vettore partner dell’ecoDemonstrator, Alaska Airlines, ha fissato lo stesso obiettivo già nel 2040.

Il media briefing di Glasgow, che ha anticipato la vista esclusiva al nuovo ecoDemonstrator, ha permesso a Diana Birkett Rakow, vicepresidente per gli affari pubblici e la sostenibilità della compagnia aerea, di spiegare la strategia di Alaska Airlines. «Pensiamo sia importante essere noi stessi il traino di questa nuova evoluzione e dobbiamo pensare a questo come a un approccio multiforme. Tutti stanno cercando di trovare una soluzione al cambiamento climatico e credo che il carburante per l’aviazione sostenibile sia il primo passo», ha detto la manager.

Se l’obiettivo a lungo termine, quindi, è quello di azzerare le emissioni entro il 2040, Alaska ha stabilito anche dei risultati da raggiungere a breve termine: il rinnovo della flotta, nuove tecnologie di propulsione e compensazione del carbonio e l’ambizione di diventare la compagnia aerea statunitense più efficiente nei consumi entro il 2025. La compagnia aerea, che ha preso in consegna il suo primo 737 Max 9 di Boeing a gennaio, ora ha sette aeromobili Max in servizio e ordini fermi per altri 86.

Come voleremo nei prossimi anni riducendo l’impatto ambientale? La risposta risiede in gran parte proprio nel 737 di Boeing e Alaska Airlines – che entrerà ufficialmente a far parte della flotta nel 2022 – e nel progetto di rendere più sostenibile l’intero settore del trasporto aereo con l’ambizioso obiettivo di raggiungere, entro il 2050, le zero emissioni nette di carbonio. Un passo alla volta.

L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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