La grande data era fissata al 3 luglio, giorno in cui era previsto il debutto ufficiale, di fronte al mondo intero, del Grand Egyptian Museum (Gem), quello che è attualmente il più grande museo al mondo dedicato all’Antico Egitto.
Ma la festa dell’arte ha fatto un passo indietro di fronte al conflitto tra Iran e Israele che in questi giorni sta tenendo il mondo con il fiato sospeso e l’apertura è stata rimandata all’ultimo trimestre di quest’anno.
“Alla luce degli attuali sviluppi regionali, è stato deciso di rinviare l’inaugurazione ufficiale del Grand Egyptian Museum”, riporta un comunicato del ministero del Turismo e delle Antichità. “Una nuova data sarà annunciata a tempo debito – prosegue la nota – dopo il coordinamento con tutte le autorità competenti per garantire l’organizzazione di un evento che rifletta l’importante ruolo dell’Egitto nel panorama culturale e turistico internazionale”.
Il ministero ha aggiunto che il ritardo è un atto di “responsabilità nazionale”, perché il museo – costato circa un miliardo di dollari – deve essere inaugurato in un quadro globale che metta in evidenza la grandezza della cultura egiziana.
IL GEM È GIÀ VISITABILE
Con l’apertura ufficiale del 3 luglio il museo avrebbe finalmente svelato tutta la bellezza e ricchezza della sua collezione composta da oltre centomila reperti esposti su 500mila metri quadri di superficie.
Nonostante la posticipazione, il museo è in parte operativo. Dalla fine di ottobre 2024, sono state aperte al pubblico 12 gallerie principali, che già offrono un’anteprima della ricchezza dell’intero complesso museale.
La struttura, la cui costruzione è iniziata nel 1992 e si è fermata più volte nel corso degli anni per una serie di aventi, tra i quali disordini politici e la pandemia di Covid-19, si trova nei pressi dell’altopiano di Giza, in un’area soggetta a un ampio intervento di riqualificazione urbana e turistica. Il sito è strategicamente posizionato accanto alle piramidi, per offrire ai visitatori un percorso culturale continuo e interconnesso.
Il Gem, oltre a essere una grande attrazione turistica e a finanziare l’economia locale, è stato ideato e voluto da Hosni Mubarak, l’allora presidente egiziano, anche per riportare in Egitto i tanti reperti archeologici che si trovano sparsi nei musei di mezzo mondo.
La posticipazione dell’apertura del 3 luglio non dovrebbe rimandare l’arrivo nel museo in aututnno del tesoro della tomba di Tutankhamon a cui sarà dedicato un grande padiglione a parte una volta che avrà lasciato il vecchio Museo Egizio di Piazza Tahir.



