Fiavet Toscana: no al modello Barcellona per l’incoming

Fiavet Toscana: no al modello Barcellona per l’incoming
20 Giugno 11:30 2025

Non serve il “modello Barcellona“, ma una progettualità concreta. Dura presa di posizione di Fiavet Toscana-Confcommercio in merito al dibattito sull’overtourism e alle misure-tampone nelle grandi destinazioni.

L’associazione regionale rigetta divieti e preclusioni e auspica una leadership collettiva che punti a destagionalizzare e diversificare i flussi del futuro con progetti per gestire l’iperturismo, con una strategia di marketing ben precisa.

E per la nuova visione dell’incoming italiano è indispensabile una forte alleanza tra imprese e istituzioni, come spiega il presidente di Fiavet Toscana-Confcommercio, Pier Carlo Testa: «Governare la crescita, ovvero avviare politiche attive, valorizzare il patrimonio diffuso di arte, cultura, borghi, paesaggi, enogastronomia  e investire sulla destagionalizzazione con una delocalizzazione intelligente che sfrutti esperienze diversificate nel corso delle stagioni  attraverso eventi culturali, sportivi, musicali».

«Nel contempo – osserva – bisogna realizzare reti di collaborazione, perché i soggetti di una filiera così complessa come quella turistica, fatta di ricettività, trasporti, logistica, ambiente, innovazione, devono lavorare insieme. Infine, definire con i referenti istituzionali le linee guida per lo sviluppo ragionato dell’incoming, dando supporto formativo per migliorare la qualità delle offerte da lanciare sul mercato sempre più  competitivo».

Quello di Fiavet Toscana-Confcommercio è dunque un forte richiamo alla politica, affinché si rapporti con la filiera dei professionisti del turismo che richiedono progettualità, operatività e investimenti. Da qui la proposta di una leadership collettiva, che affidi ai territori la competenza delle tipicità e peculiarità da mettere a sistema, e dall’altro assegni alle imprese turistiche – in primis le 7.000 agenzie di viaggi operanti in Italia – il compito di assemblarle in proposte e lanciarle sui mercati italiano e internazionale.

«Proprio ora che i numeri – conclude Testa – mostrano la valenza della nostra attrattività, con oltre 458 milioni di presenze certificate nel 2024, occorre assumersi la responsabilità di superare le criticità del sistema in termini di ospitalità, mobilità, per ottimizzare la fruibilità del prodotto Italia. La congestione nei periodi di punta, la pressione insostenibile su alcune destinazioni iconiche, le carenze infrastrutturali, gli squilibri territoriali non si risolvono con qualche divieto. Ovvero non va adottato il “modello Barcellona”, ma si impone una concreta attenzione operativa da parte della politica, per una solida leadership collettiva tra istituzioni, territori e imprese».

La foto è stata inviata da Fiavet Toscana.
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