Trump raddoppia l’Esta. E il travel Usa si ribella

Trump raddoppia l’Esta. E il travel Usa si ribella
07 Luglio 09:09 2025

Costo dell’Esta quasi raddoppiato e pesanti tagli all’ente di promozione turistica. È quanto prevede la legge di bilancio promulgata dal presidente Donald Trump, che ha ridotto da 100 a 20 milioni di dollari i fondi federali per Brand Usa, l’organizzazione responsabile della promozione degli Stati Uniti come destinazione turistica. La notizia sull’Esta è quasi passata inosservata sulla stampa statunitense, ma avrà un notevole impatto sui flussi turistici tra l’Italia e gli Stati Uniti.

COSA C’È NELLA LEGGE

I tagli «richiederanno una significativa ricalibrazione delle nostre risorse e della nostra programmazione, che deve ancora essere definita», ha dichiarato l’amministratore delegato di Brand Usa, Fred Dixon, in una nota.

Brand Usa riceve i fondi da una quota delle tasse riscosse tramite l’autorizzazione elettronica di viaggio (Esta) dai visitatori internazionali. Tra l’altro, il Big, beautiful bill di Trump prevede un aumento del costo dell’Esta da 21 a 40 dollari.

COS’È L’ESTA

La maggior parte dei cittadini stranieri ha bisogno di un visto per entrare negli Stati Uniti. I cittadini dei Paesi che partecipano all’accordo di viaggi senza visto, invece, hanno bisogno di un documento elettronico per l’autorizzazione al viaggio, noto come Esta (Electronic System for Travel Authorization). Gli Esta devono essere richiesti online, inviando la foto di un passaporto valido, un indirizzo e-mail, un indirizzo di casa, un numero di telefono e un contatto di emergenza.

Oltre all’Italia, partecipano al programma Visa Waiver Program oltre 40 Stati, tra cui Australia, Francia, Germania, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Spagna, Corea del Sud, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Cile e Qatar.

TRA TAGLI E TURISTI

I tagli al budget sono stati approvati in un momento in cui, a causa della guerra commerciale globale di Trump, si prevede che i viaggi internazionali verso gli Stati Uniti diminuiranno del 5,1% nel corso dell’anno, un calo significativo rispetto alla precedente previsione di crescita dell’8,8%, secondo Tourism Economics.

La riduzione dei finanziamenti a Brand Usa è stata approvata subito dopo l’annuncio, da parte dell’organizzazione, della sua nuova campagna America the Beautiful, volta a rilanciare i viaggi internazionali negli Stati Uniti. Presentata durante la conferenza Ipw della U.S. Travel Association tenutasi a Chicago a giugno, la campagna, il cui lancio è previsto per agosto, presenta un rinnovato invito al mondo a riscoprire la varietà di paesaggi e le storie locali degli Stati Uniti.

LE REAZIONI

Nella sua dichiarazione, Dixon ha affermato che l’organizzazione rimane concentrata sulla «crescita dei viaggi internazionali in entrata e sulla spinta vitale che questi forniscono all’economia statunitense», soprattutto con importanti eventi globali all’orizzonte come America250 (il 250° anniversario degli Stati Uniti) e la Coppa del Mondo di calcio.

La U.S. Travel Association – l’organizzazione che rappresenta l’intera industria del travel – non è uscita a mani vuote dall’approvazione della legge – che prevede i finanziamenti per la modernizzazione del controllo del traffico aereo, l’aumento del personale doganale e i fondi per la sicurezza per la Coppa del Mondo del 2026 e le Olimpiadi del 2028 – ma ha criticato l’aumento del costo dell’Esta e il taglio dei finanziamenti a Brand Usa. Inoltre, sarà introdotta una nuova Visa Integrity fee di 250 dollari per i visti temporanei.

Geoff Freeman, presidente e amministratore delegato della U.S. Travel Association, ha affermato che «investimenti coraggiosi e necessari nel controllo del traffico aereo e nella protezione doganale e delle frontiere faranno una differenza significativa nell’esperienza del viaggiatore», ma ha aggiunto che l’aumento del costo dell’Esta è «assurdo» e che i tagli a Brand Usa, il braccio promozionale statunitense, sono «ancora più difficili da accettare», se l’obiettivo è «rendere l’America la destinazione più visitata al mondo, capitalizzando sulla prossima Coppa del Mondo e sulle Olimpiadi estive».

NON SEI STATUNITENSE? PAGHI DI PIÙ PER I PARCHI

Il presidente Trump ha inoltre firmato un decreto presidenziale che renderà più costosi i biglietti d’ingresso ai parchi nazionali degli Stati Uniti per i turisti stranieri. Per i cittadini statunitensi, le tariffe rimarranno invariate, ha dichiarato Trump, ricollegando la sua politica a uno dei suoi noti slogan: “America first”.

Il decreto garantisce inoltre ai residenti statunitensi l’accesso prioritario a qualsiasi sistema di permessi o prenotazioni gestito dal National Park Service. I campeggi e l’accesso ai parchi sono spesso molto richiesti, soprattutto nei mesi estivi. La Casa Bianca ha affermato che l’aumento delle entrate derivanti dai turisti stranieri genererà centinaia di milioni di dollari per progetti di conservazione e lavori di manutenzione.

La Casa Bianca ha difeso la decisione di far pagare meno i cittadini, perché i contribuenti statunitensi finanziano i parchi nazionali con le imposte sui redditi. Non è stato specificato l’aumento per i non residenti e nemmeno come funzionerà il sistema preferenziale.

Le tariffe per l’accesso ai parchi nazionali statunitensi variano e alcuni parchi sono gratuiti. Yellowstone, Yosemite e il Grand Canyon, ad esempio, attualmente costano 35 dollari per veicolo o 70 dollari per un abbonamento annuale, mentre il parco nazionale delle Great Smoky Mountains, in North Carolina, il parco più visitato nel 2024, è gratuito.

L'Autore

Patrizio Cairoli
Patrizio Cairoli

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