La truffa ai danni di 30 crocieristi siciliani che si sono visti annullare le prenotazioni dalla compagnia di crociera che non aveva ricevuto il pagamento dall’agenzia di viaggi dove i clienti avevano saldato regolarmente il dovuto ha fatto il giro del web, ed è approdata sui media nazionali facendo un gran rumore e gettando ombre sull’intera filiera del turismo organizzato.
Ancora una volta, e come al solito in piena estate, il tam tam sulle agenzie di viaggi truffaldine ha occupato i palinsesti televisivi e per le associazioni di categoria il modo in cui è stata riportata la notizia è stato giudicato inaccettabile.
Lo dichiara apertamente Gabriele Milani, direttore nazionale Fto: «Siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto ai clienti truffati in Sicilia da un’agenzia di viaggi che ha incassato denaro per crociere mai effettivamente prenotate, per poi cessare l’attività senza onorare gli impegni presi. Anche se non si trattava di un nostro iscritto, ci mettiamo a disposizione per supportare i malcapitati e fornire tutte le informazioni utili sulla normativa di riferimento. Quando si verificano episodi come questo è una sconfitta per tutti. Una ferita al cuore per chi mette al primo posto il rapporto di fiducia con i propri clienti – prosegue Milani – Non bisogna mai fare di tutta l’erba un fascio, ma di fronte a vicende del genere tutto il settore ci rimette e diventa parte lesa. Ogni anno le nostre imprese sostengono costi significativi per assicurazioni e fondi di garanzia a copertura della propria eventuale insolvenza: strumenti che rappresentano un unicum nel panorama economico italiano. Solo il turismo organizzato offre ai clienti una tutela così strutturata».
Ancora più pesante la reazione di Maavi che usa toni duri sul come certi media, soprattutto televisivi, hanno riportato l’episodio della truffa in Sicilia e sollecita apertamente un immediato intervento di Mitur: “Chiediamo formalmente che le istituzioni prendano una posizione chiara e definitiva in merito all’ennesimo caso di comunicazione non chiara passato sui media. Non si può continuare a fare informazione generica e confusionale, assimilando tutte le agenzie di viaggi. È invece importante ricordare alla gente che dovrebbe essere il ministero del Turismo a pubblicare un Albo nazionale ufficiale e garantito. Come chiediamo ormai da 5 anni, che possa garantire i consumatori sulla correttezza e certezza dei propri acquisti. Fare questo tipo di comunicazione offensiva e totalmente priva di rispetto verso la categoria, è assolutamente deprecabile e condannabile. Maavi ha formalmente richiesto a Canale 5 il diritto di replica e ha inviato una pec al Mitur ricordando l’importanza di identificare in modo inequivocabile quegli agenti di viaggi autorizzati e in regola. La nostra categoria deve essere tutelata dal ministero”.



