Capacità di adattamento, affidabilità nello svolgimento delle attività, conoscenza delle lingue ed esperienza di base. Sono le qualità che fanno la differenza e tra quelle più richieste dalle aziende turistiche, in base a quanto emerso dalla indagine elaborata dal Centro Studi turistici (Cst) di Firenze su un campione di imprese turistiche locali. Tra le figure professionali più ricercate figurano gli addetti di sala, all’accoglienza e figure tecniche, come revenue e social media manager.
La prima parte dell’indagine dedicata ai fabbisogni delle imprese, realizzata dalla ricercatrice Anna Marchi, ha fatto emergere il tratto distintivo delle qualità umane, soprattutto in relazione all’affidabilità nello svolgimento delle mansioni (41%), seguita dalla preparazione professionale (21%), dall’autonomia nello svolgimento delle funzioni (13%), dalla capacità di lavoro di squadra (9%) e, infine, dalla conoscenza lingua inglese (8%).
Per quanto riguarda invece le caratteristiche che le aziende ricercano nei giovani da assumere, il 32% ha risposto che è fondamentale la capacità di adattamento al contesto aziendale, il 25% richiede la conoscenza delle lingue, il 16% vorrebbe esperienza di base, il 7% cerca capacità di problem solving e competenze specifiche per il ruolo. Appena il 5% ricerca conoscenza di strumenti digitali e titolo di studio adeguato, il che sorprende non poco vista l’attualità di certi temi legati alla tecnologia applicata alle varie attività delle imprese turistiche.
Circa lo stato dell’arte nel mercato del lavoro legato al settore, ben il 49% delle aziende monitorate ha dichiarato di “non” aver bisogno di nuove figure professionali, il 27% è alla ricerca di addetti in sala o all’accoglienza, il 12% richiede figure tecniche, mentre solo il 4% insegue figure manageriali.
Per quanto riguarda l’istruzione, il 56% del campione ritiene che quella fornita da Istituti professionali e tecnici sia solo in parte adeguata al lavoro, mentre il restante 44% si divide tra chi la ritiene adeguata e chi no. Ben il 61% delle aziende ha dichiarato di non conoscere gli Its, gli Istituti tecnici superiori.
«L’indagine – ha commentato Aldo Frigeri, responsabile del settore Formazione del Cst – mostra come sia sempre più importante adeguare l’offerta formativa alle richieste del mondo del lavoro. Da notare come solo il 39% delle aziende fiorentine conosca gli Its, una realtà che in questi anni è cresciuta molto e che va proprio in questa direzione. Non a caso, secondo l’indagine Indire 2025, l’84% dei diplomati Its ha trovato lavoro nel giro di un anno e nel 93% dei casi il lavoro è coerente con il percorso di studi seguito».



