Ebbene sì, abbattiamo i cliché. Mercatini ricchi di artigianato tipico, bevande calde e panettone, abeti addobbati, decorazioni rosse e dorate: l’immagine classica del Natale potrebbe risultare più o meno così. A patto che non si scelga di cambiare scenario, e latitudine.
Le vacanze invernali rappresentano ancora un’occasione per partire lasciandosi la routine alle spalle e il viaggio può diventare l’opportunità per vivere le festività a tu per tu con le culture local e sperimentare nuove esperienze. Dalle abitudini più curiose che affondano le radici nella storia alle tradizioni suggestive che fondono riti religiosi allo spirito orientale, il Natale dei globetrotter assume mille sfumature che cambiano con le latitudini, con i paesaggi e i loro elementi tipici e con la voglia di festeggiare ma anche di stupire i visitatori.
Non mancano certo i momenti di fede, per chi desidera ritrovare la tradizione, ma si mescolano a usanze originali, come i festeggiamenti open air per chi ha voglia di fuggire dal nostro inverno. Tra tradizioni antiche che attraversano le epoche e voglia di innovazione, le festività assumono dunque anche toni originali in giro per il mondo, e si adattano ai diversi climi e scenari naturali.
Ecco quindi una carrellata di destinazioni tra il medio e il lungo raggio dove vivere il Natale in maniera alternativa: a ciascuno la sua festa.
TRADIZIONI CREOLE ALLE SEYCHELLES
Trascorrere il Natale a latitudini esotiche è un desiderio comune: e lo si può esaudire alle Seychelles dove la popolazione, a maggioranza cattolica, lo celebra adornando case e strade con luci colorate e decorazioni. A Victoria, capitale dell’isola di Mahé, si passeggia tra vicoli addobbati e bancarelle locali.
L’atmosfera creola pervade le isole: la musica riflette l’influenza di culture diverse, dando vita a un mix di generi e strumenti. Dalla tradizione malgascia e africana provengono strumenti a percussione come il tamtam e il tamburo, mentre le influenze europee hanno arricchito il panorama musicale introducendo il violino e la chitarra.
Il Natale, in queste isole, si carica anche di tradizioni affascinanti. In passato, l’albero di Natale era fatto con l’albero di casuarina, conosciuto come il “pino” dei tropici, decorato. La messa di mezzanotte è un momento centrale delle celebrazioni natalizie: ogni distretto organizza la propria, ma la più importante è quella nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione di Victoria, un evento che richiama fedeli da tutta l’isola.
SUDAFRICA CON I BIG FIVE
In Sudafrica il Natale si celebra all’aria aperta godendo del sole dell’estate australe. E così si può scegliere di visitare i grandi parchi in un’atmosfera speciale: nel Kruger National Park, i lodge celebrano la vigilia con lanterne, cene all’aperto e canti intorno al falò, seguiti da un safari mattutino alla scoperta dei Big Five – leone, leopardo, rinoceronte, elefante e bufalo africano – immersi nella luce dorata del 25 dicembre.
In giro per il Paese famiglie e amici si riuniscono per il “braai”, il tradizionale barbecue, tra grigliate di carne, pesce fresco o frutti di mare, accompagnate da insalate estive e vini locali. I piatti raccontano una storia di influenze e tradizioni: come il malva pudding, servito caldo con crema alla vaniglia; o il bobotie, uno sformato di carne speziata ricoperto di crema; e le classiche mince pies, piccole crostatine ripiene di frutta secca e spezie di origine britannica. Non mancano in Sudafrica i mercatini di Natale, come quello di Johannesburg, il mercato della St. Columba’s Church, attivo dagli anni Cinquanta.
E sul mare, a Durban, i picnic di Natale si trasformano in lunghe giornate tra bagni, passeggiate sul lungomare, musicisti di strada e bancarelle di specialità locali.
CANARIE TRA PRESEPI DI SABBIA E TUFFI
Volare alle Canarie per Natale significa immergersi in un mix di spirito locale e tradizioni originali. A Las Palmas de Gran Canaria si può ammirare la Belén de Arena de Las Canteras, la natività di sabbia realizzata dai migliori scultori di sabbia del mondo.
Anche il tradizionale presepe nel villaggio di Yaiza, a Lanzarote, è un’opera d’arte decisamente originale: si compone infatti di luoghi emblematici dell’isola, come le Salinas de Janubio, la Montaña del Fuego, La Geria o il Mirador del Río.
Fuori dal comune, ma in mood assolutamente local, è poi l’albero di Natale del villaggio di Tiñor, a Valverde, El Hierro, che viene interamente realizzato con le pale dei fichi d’india. E i tradizionali canti risuonano grazie ai gruppi di musica popolare e a strumenti tipici, dal bombo (un grosso tamburo) al timple (una specie di ukulele locale), accompagnati da sonagli, nacchere e tamburelli. E per salutare l’anno nuovo si può fare come le persone del posto: una nuotata dalla spiaggia di Las Canteras, dove sono tradizionalmente in centinaia a tuffarsi in mare.
LA NOCHE DE LOS RÁBANOS IN MESSICO
C’è una città, in Messico, dove si può visitare un presepe decisamente originale, perché fatto di ravanelli intagliati. E le verdure dall’inconfondibile color rosso vengono utilizzate non solo per scolpire scene della Natività, ma anche per realizzare personaggi religiosi, miniature di edifici, scene di vita quotidiana. Il 23 dicembre a Oaxaca si celebra la Noche de Rábanos, vale a dire la Notte dei Ravanelli. L’iniziativa affonda le radici a fine Ottocento, quando con queste originali esecuzioni si puntava ad attirare i clienti ad acquistare frutta e verdura di cui appunto i ravanelli, di varie fogge e dimensioni, erano principi. Oggi animano la piazza principale della destinazione in un originale interpretazione dei più tradizionali mercatini di Natale.
VENEZUELA, DOVE A MESSA SI VA IN SKATE
In Venezuela a Natale ci si imbatterà in una curiosa abitudine: nella capitale Caracas, ma anche in altre città del Paese, si va a messa in skate, o meglio lo fanno i più giovani, rispettando una stravagante consuetudine che risale agli anni Cinquanta quando pattini a rotelle e affini erano tra i regali più gettonati per bambini e ragazzi.
Pattini o no, si potrà assistere alle Misas de Aguinaldo: si tratta di una tradizione venezuelana di nove messe mattutine (generalmente celebrate all’alba) che precedono quella della vigilia di Natale, di solito a partire da metà dicembre, per accompagnare il cammino di Maria a Betlemme con canti e riti tipici. E non manca la condivisione di cioccolata calda e tè per i fedeli al termine della funzione.
LANTERNE GIGANTI NELLE FILIPPINE
Non solo decorazioni, luci e tradizionali alberi di Natale. Una celebrazione all’aria aperta davvero speciale e suggestiva è quella che si può vivere a San Fernando, considerata la Capitale filippina del Natale.
Ogni anno in questa città, capoluogo della provincia di Pampanga, va in scena lo spettacolare Giant Lantern Festival nel periodo natalizio. In cielo si librano enormi lanterne colorate che vengono realizzate con materiali tradizionali, e si sfidano in una luminosa ed emozionante competizione. Il festival delle lanterne giganti inizia di solito a metà dicembre. Quest’anno l’appuntamento è previsto per sabato 13 e proseguirà fino al prossimo primo gennaio.
Nel Paese il Natale è in realtà conosciuto come Pasko e la gente si riunisce per le messe all’alba, chiamate – a seconda dei casi – “Misa de Gallo” o “Simbang Gabi”.



