Appropriarsi di un luogo caro di ricordi preziosi può costare 15 milioni di euro. Tanto è stato disposto a pagare Giorgio Armani per prendersi la mitica discoteca La Capannina di Forte dei Marmi, dove il Re della moda aveva conosciuto negli anni Sessanta il suo grande amore, e socio, Sergio Galeotti.
L’incontro tra il già famoso Armani e l’allora sconosciuto Sergio Galeotti avvenne nell’estate del 1966 e diede vita poi alla Giorgio Armani Corporation, la prima pietra di un impero della moda che vale oggi 10 miliardi di euro.
Un’operazione di taglio sartoriale, ovvero lunga, ben studiata e dettagliata, quella tessuta da Armani cha lo ha visto, dopo una trattativa di più di un anno con gli storici proprietari del luogo simbolo della mondanità e dell’estate italiana, Gherardo e Carla Guidi, primeggiare su Leonardo Maria Del Vecchio, che alla fine ha ripiegato sul Twiga di cui ora è nuovo proprietario.
“La Capannina – si legge in una nota diramata dal management – è simbolo, da quasi un secolo, della mondanità italiana e crocevia di artisti e intellettuali. Per Giorgio Armani, da sempre legato a Forte dei Marmi, rifugio personale e luogo di vacanza, questa acquisizione rappresenta un gesto affettivo, un ritorno alle origini: lì negli anni Sessanta conobbe il suo amico e socio Sergio Galeotti, è un tributo alla tradizione italiana”.
CENTO ANNI DI STORIA ITALIANA
Da quando nel 1929 Achille Franceschi decise di ripulire un vecchio capanno sulla spiaggia di Forte dei Marmi per farlo diventare un punto di incontro, con musica e bevande, dei vacanzieri che già allora frequentavano la località “bene” del Tirreno, ad oggi, quello che è diventato un locale cult, ha visto sedersi o ballare tra i suoi tavoli personaggi simbolo della storia italiana, alcuni dei quali hanno dato vita proprio lì a capolavori della storia della musica del nostro Paese.
Nel locale sono passati prima intellettuali come Ungaretti, Montale, Levi e Pea, poi, man mano negli anni, la sala da ballo ha ospitato nobili, come i Della Gherardesca, dalla vicina Maremma, e industriali, dagli Agnelli ai Barilla, dai Marzotto ai Moratti.
Con gli anni ’70 sono arrivati i grandi nomi della musica nazionale ed internazionale: Gino Paoli con “Sapore di Sale” , Edoardo Vianello con “Pinne fucile e occhiali” e Bruno Lauzi con la sua “Ritornerai”, Ornella Vanoni, Patty Pravo, che hanno dipinto l’immaginario di un’epoca, insieme poi a Ray Charles, Grace Jones, Gloria Gaynor, Billy Preston.
Impossibile dimenticare poi che la Capannina ha ispirato e fatto da sfondo per alcune scene del film cult “Sapore di Sale” di Vanzina, il locale negli anni ’90 divenne anche palcoscenico per attori e comici molto amati, come Jerry Calà, Teo Teocoli e Giorgio Panariello.
La vendita della Capannina arriva in un periodo difficile per il locale che negli ultimi anni stava virando in un contesto completamento diverso da quello suo tradizionale di luogo di svago sobrio ed elegante, tanto che diverse volte era stato chiuso per motivi di ordine pubblico.
Ora la speranza è che con Giorgio Armani dal 2026 questo luogo simbolo del costume italiano tonerà a far parlare di sé, come un tempo, come luogo simbolo del made in Italy nella sua accezione più elegante.



