Bmt al via, De Negri: «L’incoming salverà agenzie e t.o.»

Bmt al via, De Negri: «L’incoming salverà agenzie e t.o.»
13 Marzo 07:00 2024 Stampa questo articolo

Ride e scherza Angioletto De Negri, presidente della Bmt di Napoli, la Borsa Mediterranea del Turismo, perché la sua“creatura” è cresciuta in piena salute. La fiera partenopea – da domani (giovedì) al 16 marzo alla Mostra d’Oltremare – è diventato l’appuntamento clou per il turismo organizzato del centro-sud Italia e ogni anno il team di Progecta, la società organizzatrice, offre risposte sempre nuove.

Quali sono i segni distintivi dell’edizione 2024?
«In effetti Bmt è un’opportunità ormai imperdibile perché si affaccia sul territorio ed è un incontro peril mondo degli operatori che tocca l’altra parte dell’Italia, il centro-sud. E per quest’anno vogliamo rafforzare la vetrina di quella che è a tutti gli effetti una fiera anche dell’incoming: avremo ben 12 regioni, tutte a forte vocazione ricettiva, tra le quali la Campania, la Basilicata, e ancora Calabria, Sardegna, Lazio. Tutte presenze del territorio italiano che vengono a fare business con il workshop promosso in collaborazione con Enit che ha selezionato i buyer, con focus anche su benessere, meeting, congressi, eventi. Folta, poi, la rappresentanza dall’estero: ospite d’onore la Croazia, meritevole di attenzione da parte degli operatori perché è una destinazione emergente. Presente con uno stand di 110 metri quadrati, si promuove istituzionalmente, con la visita del ministro del Turismo Nikolina Brnjac, e commercialmente, con la partecipazione di diversi operatori turistici. Tanti gli altri enti esteri con graditi “ritorni” come Cuba e Cina; quest’ultima con un grande spazio espositivo che sicuramente attirerà tanto pubblico, viste anche le novità sull’eliminazione del visto. Ci confermiamo, quindi, vetrina di riferimento della filiera del turismo, l’incoming d’eccellenza e l’outgoing, con la rinnovata e ampliata area del Villaggio Astoi».

A proposito di incoming, quali altre novità di rilievo dobbiamo aspettarci?
«Quest’anno ha ampio risalto l’accordo tra Bmt e Fagri, Filiera Agricola Italiana, connubio ideale per rilanciare l’offerta dei nostri agriturismi, punto di forza della ricettività Made in Italy. C’è una crescente attenzione per gli asset turistici legati al territorio, in particolare alle nostre eccellenze agro-alimentari che possono diventare un valore aggiunto per l’offerta».

A conti fatti, quali sono i numeri che contano della Bmt 2024?
«Anche quest’anno abbiamo venduto tutti gli spazi disponibili e posso dire che durante i tre giorni di manifestazione, nei sei padiglioni della Mostra d’Oltremare, ospitiamo circa 400 espositori e nelle sezioni di workshop 140 buyer nazionali e internazionali, con ben 6mila agenzie di viaggi accreditate. Riguardo poi alla convegnistica abbiamo in programma 18 tra eventi su varie tematiche di settore, presentazioni e veri e propri corsi di formazione».

Il calendario Bmt, come sempre, favorisce una previsione sull’andamento della stagione. Quali sono le sue sensazioni?
«Al di là dei facili ottimismi, che non mi sono mai piaciuti, non vedo un andamento vendite così brillante come certi miei colleghi sostengono. Dal momento che la mia azienda (I Viaggi dell’Airone, ndr) opera e si è specializzata ormai da cinquant’anni nel lungo raggio e in Europa, e per questo riceveremo un premio come marchio storico del tour operating italiano, posso dire che le sensazioni non sono del tutto positive. Ci sono t.o. che sbandierano fatturati a “otto zeri” e crescite a doppia cifra: credo che dovremmo essere più trasparenti e realistici dichiarando anche problematiche o incertezze. E dire la verità sullo scenario che è cambiato: prima della pandemia in Italia operavano più di 300 t.o. e oggi, fra chiusure, fusioni e acquisizioni, saremo rimasti meno di un centinaio, facendo spesso carta straccia di brand che si erano guadagnati rispetto sul mercato».

Da imprenditore del comparto con una pluriennale esperienza, dove si deve imprimere un cambio di passo?
«Senza dubbio nel nostro modo di concepire l’incoming. Oggi qualche grande operatore si sta finalmente accorgendo dell’immenso patrimonio che potremmo mettere a profitto, dai borghi ai porti turistici. E dirò di più: secondo me ogni agenzia di viaggi di dimensione medio-grande, ben radicata sul proprio territorio di riferimento, dovrebbe avere un proprio “punto incoming”, un corner interamente dedicato al prodotto Italia e sono sicuro che tutti farebbero un business pazzesco. Non capisco perché alcune adv, anziché sfoderare questa carta, hanno preferito chiudere. Questo è il momento di giocare un’altra partita, la nostra partita. Certamente per far questo dovremmo attrezzarci e fare un serio programma di formazione professionale e quindi formare, non solo le agenzie di viaggi dell’incoming, ma anche nuove guide, creare figure che si possano occupare dell’accoglienza degli ospiti».

La rete agenziale, i network e il tour operating sono all’alba di nuove sfide che si chiamano intelligenza artificiale, sicurezza, flessibilità nel pricing: quali sono le priorità da soddisfare?
«Direi di tutto un po’, ma con la consapevolezza che se un cliente viene da noi, ovvero entra in agenzia di viaggi, compie un atto di fiducia, e affida alle nostre capacità professionali il suo bene-vacanza. Questo è anche fare turismo sostenibile e responsabile. C’è poi il lavoro in quella che sarà l’agenzia del futuro: occorre organizzare corsi di formazione in grado di dare strumenti giusti per trattare con i clienti delle nuove generazioni, altrimenti perdiamo il mercato. È tempo diriflettere sul futuro, su come gli incerti scenari attuali, penso all’emergenza Covid prima e, poi, alle guerre in corso in questo momento nel mondo, abbiano stravolto tutto, incluse le mappe del turismo. In altre parole, c’è l’esigenza di promuovere un nuovo modo di operare, attento alle tante e differenti opportunità offerte al giorno d’oggi dalla rete. Ormai non si può stare fermi. È tempo di evolversi, adeguando le offerte delle agenzie di viaggi a richieste tutte nuove, a un consumatore finale che è sempre più alla ricerca di una più alta qualità dei servizi, di una qualificata assistenza operativa, con una garanzia del prodotto che deve essere assolutamente indiscutibile».

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Andrea Lovelock
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