De Negri e i ventisei matrimoni con la Bmt

De Negri e i ventisei matrimoni con la Bmt
16 Marzo 07:00 2023 Stampa questo articolo

Si è sposato 26 volte Angioletto De Negri. Tante quante le volte che, con i suoi 15 fedelissimi di Progecta, ha messo in piedi alla Mostra d’Oltremare di Napoli la Borsa Mediterranea del Turismo, di scena fino al 18 marzo. «Ogni volta è come un matrimonio», ci dice alla vigilia della principale fiera turistica del centro-sud. All’altare, però, arriva quest’anno in modo diverso: «Emozionato, più del solito. Siamo reduci da un evento che ci ha stravolto, il Covid, e ora incontrarsi, riscrivere con i colleghi operatori il business dei viaggi, mette i brividi», ammette con la franchezza di sempre e la freschezza dei suoi quasi 83 anni.

Un tempo, De Negri, ruggiva e scalpitava. Non faceva sconti a nessuno. Oggi – complici i fatti e il tempo – ha un piglio meno provocatorio: un attitudine da grande saggio, quasi. Il suo dna da imprenditore lo trasmette, non solo ai suoi tre figli e ai dipendenti, ma anche ai frequentatori della Bmt, che oggi rivende anche al pubblico come “la più grande agenzia di viaggi del mondo”. Un luogo di affari e networking per il trade; d’ispirazione per i viaggiatori.

E proprio le agenzie restano il suo pallino. «Ci amano, in Campania sono vivaci e vengono in fiera volentieri. Ma per il resto, come va? Come stanno?», ci domanda interessato a un punto di vista diverso dal suo. «Quelli bravi, vendono. Sono in un buon momento – rispondiamo – Gli altri ancora si leccano le ferite».

Ma la vendita al dettaglio è da reinventare. E le soluzioni ci sono, eccome, suggerisce lui. Tipo? «Certamente virare sull’incoming, aggiungere ai prodotti tradizionali il territorio. Poggiamo su una montagna d’oro, è sciocco non farla fruttare. È bene anche attrezzarsi per distribuire escursioni e magari reinventarsi bus operator. Specializzarsi e offrire servizi che generino cash flow. E tagliare i costi davvero superflui: magari il negozio su strada e scegliere, chessò, un primo piano che costa meno e restituisce intimità al cliente. Senza soldi in cassa o licenzi o chiudi».

E di denaro il De Negri-imprenditore intende parlare anche con il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, attesa all’inaugurazione della fiera. «È una donna che ascolta e capisce. Apprezzo la sua vicinanza, anche fisica, al settore. E la sua attenzione alla Campania dimostrata con la campagna #ThisIsIschia. L’aspetto a Napoli non solo per incensarla – e qui riemerge la cazzimma di sempre – Voglio chiederle che fine abbiano fatto i 39 milioni di euro, stanziati per adv e t.o. a ristoro delle perdite 2021. Voglio dirle che non si può più tergiversare, ne abbiamo bisogno». E mica è finita qui: «Le dirò anche del cuneo fiscale. I contributi che versiamo allo Stato sono pari agli stipendi. Così non si può fare impresa».

Due richieste, precise, all’indirizzo di un governo che comunque incontra il suo favore: «Apprezzo Santanchè, ma anche il premier Giorgia Meloni. Mi piace come si muove. Differentemente da altri». Altri, chi? «Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ancora non riesce a comprendere il valore della Bmt e non viene». Ma De Negri, seppur non militante, ha un animo di centrodestra e il dubbio che la faccenda sia politica sovviene. Ma lui no, smorza le illazioni sul nascere: «Io sono un imprenditore, la politica mi interessa relativamente. Ma se proprio ne dobbiamo parlare, le dirò: Elly Schlein, la nuova segretaria del Pd, è la figura giusta per smuovere il centrosinistra e fare un’opposizione come si deve».

Postilla di chi scrive: intervistare De Negri è tra le cose più divertenti del giornalismo trade. Si va sempre oltre. Oltre l’airone, uccello simbolo delle sue imprese. Oltre la fiera che ora s’inaugura. Oltre il turismo stesso. C’è solo una colonna d’Ercole che guai a superarla: Napoli, per lui unico e incontrovertibile ombelico del mondo. «A proposito, a Bmt c’è anche il sindaco Gaetano Manfredi. Fatevi raccontare i progressi della città. Il resto – il sole, il mare – è sotto gli occhi di tutti. Il nostro successo dipende dal territorio che calpestiamo».
E di fronte a questo poco contano beghe e magagne locali, su cui De Negri sembra ormai planare sereno.

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Roberta Rianna
Roberta Rianna

Direttore responsabile

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