Come promuovere una destinazione turistica? La ricetta Sojern

07 Febbraio 12:41 2024 Stampa questo articolo

I principali trend del marketing turistico nel 2024? Li mette a fuoco lo specialista Sojern, multinazionale che conta nel mondo qualcosa come 10mila clienti e che in questa sua analisi – che vi proponiamo di seguito – mette al centro il ruolo delle dmo – destination management organization e la promozione delle destinazioni turistiche.

Una prima tendenza che si riconferma nel 2024 è quella del comarketing. La rete tra dmo e imprese del territorio consente di sviluppare la promozione di una destinazione con tutti gli attori dell’offerta, non limitandosi al classico co-branding ma prevedendo la creazione di un vero e proprio ecosistema dove campagne digitali di promozione, dati, offerte turistiche e analisi di Roi sono condivise e pianificate con l’intenzione di canalizzare il turista verso la conversione del suo interesse in un vero e proprio viaggio in quel territorio.

Secondo lo studio “State of Destination Marketing 2024” di Sojern attualmente otto dmo su 10 investono in campagne con altri partner e in Europa il 75% delle dmo si sta evolvendo verso un approccio cooperativo di questo tipo. Tra chi ha scelto il marketing cooperativo il 58% lo ha fatto in un’ottica di aumento degli investimenti, per creare campagne più efficaci, ottenere quotazioni migliori nell’advertising e accedere a strumenti di marketing che individualmente sarebbero inefficaci o inaccessibili.

Il 54% delle dmo, infine, trova nel co-marketing uno strumento valido anche per l’ampliamento dell’audience, mentre una quota più modesta ha scelto di fare rete per condividere i costi delle campagne.

Tra i trend in maggiore sviluppo poi, molte opportunità ci vengono offerte dall’intelligenza artificiale generativa che sta avendo un grande impatto nel marketing per la creazione di contenuti, ma le dmo ora guardano all’uso di questo strumento anche per l’analisi di interpretazione dei dati.

Il 44% delle dmo ritiene che l’Ai avrà un impatto nella personalizzazione dei contenuti di marketing, il 49% nella creazione di contenuti in generale, il 47% nella creazione e ottimizzazione di campagne, il 43% nell’analisi e interpretazione dei dati, il 41% nell’analisi previsionale, il 41% nella creazione dei media, il 41% pensa che può migliorare la conversazione nei canali interattivi, e, infine, il 42% ritiene sia utile nel web, nelle app e nella creazione di piattaforme.

Un’altra tendenza rintracciata da Sojern è ovviamente la sostenibilità ambientale, con le dmo europee in testa a livello globale, che nella propria pianificazione si pongono obiettivi riguardanti: per il 62% il raggiungimento di Net Zero emissioni e la lotta ai cambiamenti climatici, per il 56% la tutela della biodiversità, e per il 30% l’evoluzione dell’approccio organizzativo per minimizzare l’impatto ambientale. A questa sosntebilità, si aggiunge quella economica e sociale: il 51% intende dare priorità al tema della diversità, con riferimento in particolare all’attenzione verso la disabilità. Anche se molto rilevante risulta anche il segmento lgbtq+, considerando che il 56% dei viaggiatori totali intendono prenotare compagnie aeree, ricettività e crociera che applicano azioni rivolte al tema DEI (Diversity, Equity, Inclusion) e questa percentuale cresce nella comunità di riferimento dove tre persone lgbtq+ su quattro non acquistano servizi turistici che non dimostrano un focus sulle politiche di DEI.

«Abbiamo commissionato lo studio State of Destination Marketing per avere un confronto tra tutti gli attori della filiera turistica sul ruolo delle dmo – commenta Luca Romozzi, senior international director destination Sojern – Basandoci sui risultati ottenuti, crediamo sia importante arricchire gli strumenti di queste organizzazioni turistiche per permettere loro di creare opportunità di collaborazione con il settore privato e investire in partnership che consentano di innovare le tecniche di  marketing fondamentali del 2024, come l’applicazione dell’Ai su un’enorme mole di dati, e l’uso di questi stessi dati per una segmentazione intelligente delle campagne digitali orientate ai turisti che riconoscono in queste campagne i propri valori, con un ritorno concreto per la destinazione».

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