Cruise Lines International Association (Clia), la più grande associazione di categoria dell’industria croceristica a livello mondiale, si scaglia contro la nuova tassa imposta (tra l’altro) sulle crociere nell’arcipelago delle Hawaii e cita in giudizio lo Stato delle isole, sostenendo che una nuova tassa dell’11% sulle navi da crociera viola negli Stati Uniti la costituzione e la legge federale.
La green fee prevede che, a partire dal prossimo anno, i visitatori del paradiso hawaiano paghino una tassa aggiuntiva dello 0,75% sulle tariffe di camere d’albergo, multiproprietà, case vacanze e altre sistemazioni a breve termine.
Dall’attuale 10,25%, perciò, la tassazione arriverà all’11%. A essere colpiti saranno anche i turisti delle navi da crociera che gettano l’ancora per una notte nei porti hawaiani.
L’obiettivo del legislatore è di ottenere un gettito di circa 100 milioni di dollari all’anno, da utilizzare per sostenere iniziative e progetti finalizzati al contrasto alla crisi climatica.
La Clia sostiene che la tassa costerà alle compagnie di crociera centinaia di milioni di dollari e spingerà molti potenziali visitatori ad andare in vacanza altrove.
Inoltre, l’associazione aggiunge che le Hawaii hanno violato due volte la clausola di tonnellaggio della costituzione degli Stati Uniti che impedisce agli stati di tassare l’accesso al porto.
“Una tale politica rischia di minare un settore critico dell’economia delle Hawaii senza giustificazione – ha detto la Clia in una dichiarazione – Ecco perché stiamo perseguendo tutti i mezzi appropriati per assicurarci che ciò non accada, incluso il deposito di una causa presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto delle Hawaii”.
Oltre alla Clia, la causa elenca altre tre società con sede alle Hawaii che dipendono dall’industria crocieristica: Honolulu Ship Supply Co., Kauai Kilohana Partners e Aloha Anuenue Tours.
Approva la fee invece il settore turistico hawaiano preoccupato degli effetti dei cambiamenti climatici e dell’emergenza mondiale che colpisce in modo particolare il delicato ecosistema delle isole, ben vengano dunque nuove entrate per finanziare la transizione ecologica e sostenere il futuro di un tale paradiso.



