Da Wtm a Phocuswright:
i mega trend del turismo

Da Wtm a Phocuswright: <br>i mega trend del turismo
25 Novembre 07:00 2025

Dalla cable car sul Tamigi, unica funivia del Regno Unito, voli da Londra al mondo. O almeno questa è la sensazione che provi atterrando a Royal Docks per raggiungere in poche falcate l’ingresso ovest di ExCel, polo che da oltre due decenni ospita il World Travel Market, di cui L’Agenzia di Viaggi Magazine è orgoglioso media partner.

Piaccia o no, Wtm è e resta del mondo il suo ombelico. Prova ne sono i numeri – espositori da 182 Paesi, 5.500 buyer, 40mila appuntamenti, un giro d’affari da 2,2 miliardi di sterline – che smentiscono chi tra i padiglioni ha percepito una certa indolenza. Soprattutto tra gli stand d’Oltreoceano, appesantiti dall’effetto Trump, e del Medio Oriente, pur sempre rampante, ma indiscutibilmente segnato dalla guerra a Gaza. Nessun cenno di cedimento, invece, tra le Ota e nei trafficati corridoi delle bed-bank, tra i più dinamici segmenti di mercato: con l’area travel technology in crescita del +55%, segno dei tempi che cambiano.

IL GLOBAL TRAVEL REPORT

Evoluzioni ben tratteggiate da Tourism Economics, società di Oxford Economics che ha svelato in fiera il suo Global Travel Report. Ne scriviamo oggi, a distanza di alcune settimane, con una precisa intenzione: partire da qui – dal Wtm, appunto – per raccogliere i più autorevoli trend del turismo in un’edizione speciale del nostro magazine, che racchiude e amplifica i più autorevoli osservatori, da Phocuswright a Euromonitor, passando per le tendenze tech del Tourise Summit di Riyadh, fino a Booking e Marriott.

Riavvolgiamo dunque il nastro e torniamo a Londra. Il report targato Tourism Economics, pubblicato nel primo giorno di fiera, rivela anzitutto un dato: l’industria globale dei viaggi crescerà del 3,5% l’anno, a un ritmo più veloce dell’economia mondiale (stimata al +2,5%). Entro il 2035, ovvero nei prossimi 10 anni, il settore genererà 16 trilioni di dollari, pari al 12% circa del Pil mondiale. Motore di questa scalata? Il nuovo “comportamento dei consumatori”, sostengono gli analisti. Donne e uomini che – a dispetto di inflazione, dazi, crisi varie, conflitti e altri guai – continueranno a dare priorità ai viaggi nei budget di spesa.

DAL CLIMATE CHANGE AL GIGTRIPPING

Come cambia dunque il modo di viaggiare? Vediamolo insieme. I soggiorni lunghi – complice la mai tramontata workation – sono sempre più popolari, soprattutto nel versatile Middle East con la sempre arrembante Arabia Saudita. “La durata dei viaggi è aumentata di circa due terzi rispetto al 2019”, rileva il rapporto. Nel contempo, il climate change (e dunque il grande caldo e gli incendi che ne conseguono) hanno dato vita alla coolcation, ovvero le vacanze al fresco in mete come Svezia, Norvegia e Finlandia, in crescita quest’anno del +9%. Avanzano per la stessa ragione i viaggi in bassa stagione e nei mesi di spalla, favorendo il trend della destagionalizzazione da tutti auspicato. Altro fenomeno emerso al Wtm è un’evoluzione nella geografia delle top destinazione. Evergreen come Dubai e Bangkok guidano ancora le classifica, ma la “fame” di nuove esperienze e di un buon rapporto qualità-prezzo porta in auge mete come l’Albania ed El Salvador.

Il 2024 con il megatour di Taylor Swift era stato l’anno del gigtripping, ovvero “viaggiar per concerti”. Una tendenza che resta viva e riguarda, oltre alla musica, anche lo sport. Tourism Economics cita l’Allied Market Research, secondo cui il turismo legato ai live registrerà un incremento del 6% l’anno nel prossimo quinquennio, incoraggiando i grandi artisti a organizzare tour planetari.
Un altro must resta l’approccio glocal. “I viaggiatori sono sempre più alla ricerca di esperienze uniche e di un contatto autentico con le comunità locali”, afferma il report, che annota come tale inclinazione favorisca la scelta di mete meno affollate, in linea con le politiche anti overtourism.

L’AI FAVORIRÀ IL BUSINESS

Immancabile il capitolo tecnologia, con l’impiego di WhatsApp per fornire ai turisti informazioni personalizzate e localizzate, oltre alle sempre più diffuse app di viaggio (con gli ormai comuni servizi immersivi) e alla biometria, che snellisce le code negli aeroporti e non solo. E poi l’Ai, l’ormai imprescindibile Ai. Il Wtm Global Travel Report ribadisce come sia proprio l’intelligenza artificiale a favorire la costruzione di esperienze personalizzate e di conseguenza – a detta del triplo dei professionisti del travel – a contribuire “all’aumento, piuttosto che alla diminuzione, della spesa complessiva per i viaggi”.
Ma non è tutto oro quel che luccica. Mentre la spesa dei viaggiatori cinesi è destinata ad aumentare del +93% entro il 2030 e tra gli “outperformer” restano – nonostante i conflitti in corso – i Paesi del Golfo, c’è chi rischia grosso: nella fattispecie gli Stati Uniti con gli arrivi che quest’anno caleranno del 6% e una rimonta che, secondo gli analisti, non avverrà prima del 2029.

INTANTO A FIRENZE

La nostra full immersion nei trend di viaggio prosegue sull’asse Londra-Firenze. Atterriamo dunque nel capoluogo toscano, dov’è andata in scena la 17ª edizione di Bto – Be Travel Online, di cui L’Agenzia di Viaggi Magazine è con altrettanto orgoglio media partner. Un evento-chiave nel settore per il suo respiro internazionale, testimoniato dalla presentazione del report di Phocuswright dal titolo “Travel Forward: Data Insights and Trends”. Una fotografia aggiornata del turismo che descrive un comparto, non più in semplice ripresa, ma in piena espansione, guidato dalla trasformazione digitale e da nuovi comportamenti di viaggio.

A snocciolare dati e tendenze l’analista per l’Italia di Phocuswright, Giancarlo Carniani, che ha dichiarato: «La totalità delle prenotazioni globali cresce ogni anno, però va sottolineato che lo fa in modo più lento. Se nel 2023 c’era stata una crescita del 24% del turismo, dal 2024 in poi la percentuale si è abbassata a causa di una serie di fattori, come l’inflazione, che stanno conducendo la persone verso un riordino delle priorità che va studiato».

Ciononostante, dalle analisi emerge che tra i consumer europei c’è comunque fiducia nel futuro: la spesa media annua per i viaggi varia da 3.900 euro in Francia a oltre 4.000 nel Regno Unito, con un’età media di 46 anni. Quasi tutti prenotano alloggi a pagamento e il 60-70% riserva voli online, mentre le attività più ricercate restano attrazioni naturali, musei e tour guidati, segno che il viaggio in Europa conserva una forte componente culturale.

I SOCIAL MEDIA

Anche l’uso dei social media è ormai parte integrante della pianificazione: il 64% dei viaggiatori usa Facebook e il 60% Instagram per ispirarsi e raccogliere informazioni, mentre YouTube e TikTok si affermano tra i più giovani. Tuttavia, se i social sono una potente fonte di ispirazione, non si traducono ancora in un canale di prenotazione diretta: la conversione resta più alta tra i viaggiatori che organizzano spostamenti complessi, che dichiarano di usare i contenuti digitali per affinare le scelte e confrontare le offerte.

Ma la grande protagonista del momento – come si diceva – è l’intelligenza artificiale generativa, che ha già conquistato il 18% dei viaggiatori leisure e si prepara a superare quest’anno il 50%. Gli utenti la utilizzano soprattutto per scoprire nuove destinazioni, comparare voli e strutture e costruire itinerari personalizzati. L’Ai, insieme alla realtà aumentata e alle tecnologie immersive, segnerà la nuova frontiera della personalizzazione, aprendo a un turismo in cui ogni esperienza sarà modellata sui gusti e le esigenze dei singoli viaggiatori.
In evoluzione, segnala Phocuswright, anche i pagamenti digitali: le carte di credito restano il metodo più usato (93% delle prenotazioni), ma cresce l’interesse per i portafogli digitali, il payment in real time e le formule Buy Now – Pay Later, mentre si affacciano, ancora in fase sperimentale, le valute digitali delle banche centrali.

Sul fronte della sostenibilità, i dati mostrano un impegno crescente, ma non ancora pienamente concreto. Il 66% degli spagnoli e oltre la metà di francesi, britannici e italiani desiderano che la spesa turistica favorisca le comunità locali, ma pochi sanno come tradurre questa intenzione in scelte effettive. Secondo gli analisti, il futuro della sostenibilità nel travel passa attraverso più trasparenza, incentivi e formazione, ma anche da un rinnovato equilibrio tra economia e tutela culturale dei territori.

REBOOT DEGLI INVESTIMENTI NELLE STARTUP

Chiude il quadro la fotografia del mondo travel tech, dove gli investimenti mostrano segnali di ripresa dopo un biennio difficile. Nel 2024 i finanziamenti alle startup hanno toccato 4,3 miliardi di dollari, con l’Europa in testa e un cambio di paradigma importante: per la prima volta le startup B2B hanno superato le B2C, rappresentando il 51% del totale, grazie alla diffusione di soluzioni Ai per automazione, customer service e analisi dei dati. Le previsioni parlano di un reboot degli investimenti, con venture capital più selettivi e focus sull’efficienza, sull’uso strategico dell’Ai e sulla sostenibilità come vantaggio competitivo. Dalla Stazione Leopolda di Firenze, cuore della Bto, Carniani lancia un messaggio chiaro: «Il turismo non è solo tornato, ma si è trasformato in un ecosistema maturo, in cui tecnologia, esperienza umana e responsabilità ambientale si intrecciano per dare forma a un nuovo modo di viaggiare».
Detto ciò, chi vivrà vedrà. E noi vedremo.

Roberta Rianna e Giulia Di Camillo

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