Dall’Expo ai Mondiali: gli anni d’oro del Medio Oriente

Dall’Expo ai Mondiali: gli anni d’oro del Medio Oriente
31 Gennaio 07:00 2023 Stampa questo articolo

Nel post pandemia c’è chi va a rilento e chi, al contrario, corre veloce verso un ritorno alla normalità: è questo il caso del Medio Oriente che – secondo l’ultimo Unwto Barometer – è la regione del mondo che nel 2022 ha fatto registrare le migliori performance di recupero di volumi turistici, raggiungendo l’83% dei flussi registrati nel 2019.

Nel dettaglio, sono stati 60,3 milioni gli arrivi nell’arco di 12 mesi, rispetto ai 73 milioni fatti segnare nell’ultimo anno prima del Covid. Un pieno rilancio favorito in particolare da due grandi manifestazioni che hanno letteralmente trainato il recupero dell’intera regione: il primo, l’Expo 2020 di Dubai, svoltosi come ben si sa nel 2021, e la Coppa del Mondo di calcio conclusasi di recente in Qatar.

A questi due mega eventi di enorme risonanza mediatica, si è poi aggiunto il grande volume di traffico generato dal pellegrinaggio Haij in Arabia Saudita, contabilizzato dagli analisti come turismo religioso. Anche Dubai e Abu Dhabi contano di tornare ai livelli precedenti al Covid (nel 2019 avevano accolto rispettivamente 16,7 milioni e 11,3 milioni di visitatori).

Un impulso che ha indotto lo stesso Unwto ad azzardare il pronostico che, già nel 2023, il Medio Oriente tornerà ai livelli turistici pre pandemici, incrementando soprattutto le performance di destinazioni “outsider” come il Qatar, che beneficerà anche quest’anno dell’effetto Mondiali con una ricca programmazione di tour e pacchetti di soggiorno confezionati dai t.o. europei, e come l’Oman, che mira a tornare ai 3 milioni di visitatori esteri registrati nel 2019 e che rappresenta una meta di riferimento per gli operatori del vecchio continente che hanno già realizzato offerte-mix di natura e cultura legate al mondo arabo.

La marcia in più di questa regione rispetto alle altre è certamente la connettività aerea. Secondo Iata, infatti, le compagnie aeree dell’area ripristineranno quest’anno il 95% dei collegamenti internazionali allestiti prima della pandemia, favorendo un’offerta completa con pacchetti di tour e soggiorni ben combinati, resi appetibili da tariffe all inclusive competitive.

A completare il quadro decisamente rassicurante di questa regione, c’è il computo della spesa turistica internazionale: non sorprende scoprire che, nel ranking 2022 delle metropoli del mondo che hanno fatto registrare le migliori performance in termini di introiti valutari derivanti dalla spesa dei turisti esteri, ai primi due posti spiccano Dubai con 29,4 miliardi di dollari e Doha con 16,7 miliardi (qui i Mondiali hanno generato da soli un terzo delle entrate turistiche).

Non a caso, anche il Wttc ha individuato nel Middle East la regione del mondo che, da qui al 2032, e quindi nei prossimi 10 anni, potrà vantare più del doppio degli introiti valutari registrati nel 2022. Ma non saranno soltanto gli Emirati Arabi e il Qatar a farla da padroni, perché l’Arabia Saudita ha già preannunciato l’ambizioso piano di raggiungere quota 100 milioni di visitatori proprio entro il 2032 con mega investimenti e campagne promozionali da far impallidire i big player internazionali. Una vera sfida tra colossi.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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