E ora Amsterdam Schiphol taglia i voli notturni

E ora Amsterdam Schiphol taglia i voli notturni
05 Aprile 09:52 2023 Stampa questo articolo

Prosegue il taglio voli all’aeroporto di Amsterdam Schiphol. Ora il principale scalo olandese – così come dichiarato dal ceo Ruud Sondag al quotidiano Het Parool – prevede entro il 2025 di ridurre i collegamenti notturni per proseguire la sua azione contro l’inquinamento acustico e l’emissione di Co2.

Per i prossimi due anni, l’aeroporto intende dunque procedere con la chiusura delle operazioni quasi completa tra mezzanotte e le 5 del mattino. Schiphol, inoltre, starebbe pianificando anche di vietare gli aerei più rumorosi e i jet privati. Tra le compagnie più penalizzate da tale contromisura ci sarebbe Transavia, controllata da Air France-Klm: oltre la metà del suo schedule da e per lo scalo olandese partono o atterrano in orari notturni.

LA POSIZIONE DI IATA E DI KLM & CO.

Circa un mese fa, lo scalo di Amsterdam ha deciso di ridurre la sua connettività a 440 voli all’anno entro il 2024, rispetto al limite già imposto di 500mila collegamenti annui. In tale contesto è arrivata anche la battaglia legale al governo olandese da parte di Iata, secondo cui tale decisione è di taglio politico e contravviene al regolamento Ue 598/2014 sulle restrizioni relative al rumore negli aeroporti europei e ignora la Convenzione di Chicago, che contiene disposizioni per un approccio equilibrato alla gestione del rumore degli aeromobili che gli Stati sono obbligati a seguire.

Fronte comune (e legale) contro i Paesi Bassi, anche per le compagnie aeree Klm, Delta Air Lines, Corendon, easyJet e Tui Group. Il comunicato stampa divulgato dai vettori spiega che “oltre ad avere un impatto negativo sull’economia olandese, la diminuzione della capacità dello scalo diminuirebbe significativamente le scelte di viaggio e la connettività per i consumatori”.

Marjan Rintel, presidente e ad di Klm, aveva dichiarato: «Stiamo rispettando gli obiettivi di riduzione dei livelli di rumore e delle emissioni di CO2, investendo miliardi nel rinnovo della flotta e nell’acquisto di Saf. Poiché il governo sembra non ascoltare il nostro appello, purtroppo ci troviamo costretti a intraprendere un’azione legale».

LA QUESTIONE JET PRIVATI E LA PETIZIONE IN ITALIA DI GREENPEACE

Federico Spadini, campaigner clima e trasporti di Greenpeace Italia, sostiene che quanto vuole fare Schipol in merito ai jet privati sia «un’ottima notizia per il clima del pianeta e anche la salute delle persone che abitano nei dintorni, dal momento che si tratta del mezzo di trasporto più inquinante che esista. Se vogliamo evitare la catastrofe climatica dobbiamo ridurre immediatamente i consumi di combustibili fossili, a partire da quelli più superflui. Ora è il momento di vietare i jet privati anche in Italia e in tutta Europa».

Un recente rapporto di Greenpeace ha svelato che nel 2022 i voli dei jet privati in Europa sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente, con emissioni di CO2 pari a quelle di 555mila residenti in Europa. Si stima che circa un volo privato su 10 in Europa sia partito dall’Italia.

Con una petizione rivolta al governo italiano, Greenpeace chiede misure concrete contro la crisi energetica e climatica, tra cui il divieto dei jet privati e l’introduzione del biglietto climatico per un trasporto pubblico più sostenibile e accessibile.

L'Autore

Giulia Di Camillo
Giulia Di Camillo

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