Per la flat tax sulle mance nel turismo e nella ristorazione è crescita convincente negli importi e negli utilizzatori: nel 2024 l’importo medio annuo detassato dai lavoratori è salito da 943 a 1.087 euro. È quanto risulta dall’elaborazione del Caf Acli su circa 1,3 milioni di modelli 730 riferiti al 2024.
Così come aumenta anche la diffusione dei beneficiari, arrivata allo 0,53%, dopo il debutto nelle dichiarazioni dell’anno scorso, quando il rigo che segnala i redditi soggetti all’imposta sostitutiva del 5% era stato compilato nello 0,33% dei modelli.
In pratica, gli importi delle mance ricevuti tramite il datore di lavoro dai dipendenti di alberghi, bar e ristoranti si considerano reddito di lavoro dipendente e – salvo rinuncia scritta del prestatore – sono soggetti a un prelievo sostitutivo del 5%, molto agevolato rispetto alla tassazione ordinaria.
Sull’importo medio di 1.087 euro, significa versare 54 euro anziché, ad esempio, 425 (ipotizzando un lavoratore con un reddito di 30mila euro annui che paga Irpef e addizionali locali).
«La detassazione delle mance ha già mostrato i suoi effetti positivi, portando oltre mille euro in più nelle buste paga dei lavoratori del settore turistico – ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè – Questo intervento rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento dell’economia e il miglioramento delle condizioni lavorative. La somma aumenterà ancora se gli esercenti abiliteranno correttamente i loro Pos. Sul tema abbiamo attivato un tavolo di lavoro, e al tempo stesso è necessario sensibilizzare gli utenti sull’importanza di pagare le mance tramite carta di credito anziché in contanti, che non vengono tracciati. Stiamo predisponendo una campagna dedicata per informare gli utenti della possibilità di corrispondere le mance tramite Pos, contribuendo così all’incremento delle retribuzioni del personale».



