Nessun ulteriore aumento della tassa di solidarietà sui viaggi aerei (Tsba). Lo ha garantito a margine della Cop30 di Belém, il ministero dei Trasporti francese. Le discussioni in corso, piuttosto, mirano soprattutto a “incoraggiare altri Paesi” ad adottare un meccanismo di finanziamento per lo sviluppo sostenibile.
Lanciata nel 2006 su iniziativa di Jacques Chirac per finanziare la solidarietà internazionale, la tassa di solidarietà sui biglietti aerei ha già subito diversi aumenti. L’ultimo, entrato in vigore lo scorso marzo, ha triplicato l’importo riscosso su ciascun ticket: equivale a un costo aggiuntivo di 4,77 euro a biglietto sui voli nazionali o europei in partenza dalla Francia e fino a 120 euro per i voli a lungo raggio in classe business.
Anche l’aviazione d’affari è stata interessata, con l’aumento della tassa da 207,37 euro a passeggero a 2.097,37 euro.
Sebbene, dunque, il governo abbia escluso ulteriori rincari, gli effetti di quello precedente continuano a destare seria preoccupazione nel settore dell’aviazione. L’Autorità francese per l’aviazione civile (Dgac) e l’Associazione delle compagnie aeree indipendenti (Scara) hanno recentemente segnalato il rallentamento delle prestazioni di Air France.
Secondo un rapporto della Dgac, l’aumento della Tsba è stato riversato “in gran parte, se non interamente” sui prezzi dei biglietti. Si stima che abbia contribuito all’inflazione fino a due punti percentuali aggiuntivi, incidendo sulla domanda e sulla competitività della compagnia aerea francese.
Scara, da parte sua, sottolinea un rallentamento dell’offerta. La capacità di posti in partenza dalla Francia sarebbe aumentata solo dell’1,4-1,5%, rispetto al 4,5-4,7% registrato nel resto d’Europa. Secondo Scara, questa tassazione “aumenta i prezzi dei biglietti, dirotta la capacità verso altri mercati europei e indebolisce l’attrattiva del vettore nazionale”.
In una recente conferenza stampa, Benjamin Smith, ceo di Air France-Klm, ritiene che «i numeri non tornano e la misura colpisce l’intero settore dei viaggi, del turismo e dell’ospitalità».
Nonostante le critiche, però, la Francia intende mantenere la sua posizione, senza ulteriori oneri, ma con la volontà di internazionalizzare il modello. Lanciato nel 2023, un gruppo di lavoro congiunto con Barbados e Kenya sta lavorando per sviluppare nuovi e innovativi meccanismi di finanziamento per il clima e lo sviluppo sostenibile.



