Fronte anti-voucher, sindacati pronti al referendum

31 Luglio 14:22 2018 Stampa questo articolo

Non si arresta l’onda anti-voucher. A fare la voce grossa sono i sindacati che rappresentano i lavoratori del turismo e dell’agricoltura. Un fronte, quest’ultimo, che vede in prima linea l’italo-ivoiriano Aboubakar Soumahoro della Usb, impegnato nella campagna “Prima gli sfruttati”, che contesta il decreto dignità e attraverso un video su Facebook addita i voucher come «legalizzazione del lavoro nero».

Nel frattempo, è ripresa la mobilitazione contro i “buoni lavoro” di Cgil, Cisl e Uil, scesi nuovamente in piazza. Mentre il decreto si preparava a tornare in Aula a Montecitorio, per essere varato giovedì, il segretario confederale della Cgil, Franco Martini, ha spiegato tra bandiere e fischietti che «per tutta la durata dei lavori parlamentari proseguiremo e intensificheremo la mobilitazione unitaria. Noi – ha aggiunto – abbiamo espresso la nostra contrarietà alla reintroduzione dello strumento dei voucher, che peraltro contraddice l’ispirazione del decreto: non c’è niente di dignitoso nell’introdurre uno strumento con modalità peggiorative rispetto a quelle precedenti in particolar modo nell’agricoltura e nel turismo».

Secondo il sindacalista, «esistono altre tipologie contrattuali che possono sopperire alle esigenze delle aziende di breve durata, la contrattazione è in grado di regolare queste esigenze, quindi è assolutamente inaccettabile che si riproponga l’uso di uno strumento, contro il quale abbiamo consegnato oltre 1 milione di firme per un referendum che non abbiamo potuto fare. Quindi c’è anche una presa in giro di una parte consistente del Paese che è contraria».

Dopo la fase parlamentare come continuerà la protesta? «Penseremo alle iniziative per rilanciare ulteriormente il nostro obiettivo, senza escludere niente. Valuteremo anche l’opportunità di riproporre una raccolta di firme per un referendum».

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Regina Ricci
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