Il Cdm approva il Def: ok allo scostamento di bilancio

24 Aprile 15:09 2020 Stampa questo articolo

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Documento di economia e finanza 2020 (Def). Il Cdm ha approvato uno scostamento di bilancio pari a 55 miliardi di euro con lo sforamento del deficit al 10,4% del Pil: è una delle più grandi manovre di sempre, “necessaria per realizzare – come recita la nota che arriva da Palazzo Chigi – la cura shock che serve ad affrontare questa fase di difficoltà che il Paese sta attraversando” per via del coronavirus.

«Se non si fosse materializzato il cigno nero della crisi epidemica – ha dichiarato il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro – l’economia italiana avrebbe potuto registrare un ritmo di crescita in graduale miglioramento nell’anno in corso. Tale ripresa avrebbe condotto a una modesta espansione nel primo trimestre dell’anno, rendendo raggiungibile la previsione di crescita annua dello 0,6% formulata nel settembre del 2019».

Fraccaro ha poi aggiunto come «il governo continua a mettere in campo tutte le misure che servono, senza vincoli di sorta, per garantire la ripartenza dell’Italia. Chiederemo al Parlamento – aggiunge – di autorizzare questo poderoso scostamento di bilancio per dare risorse alle imprese, finanziare gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori, sostenere il sistema sanitario e introdurre strumenti di tutela per tutti i cittadini in difficoltà. Vogliamo creare le condizioni per far ripartire il Paese in sicurezza, senza lasciare nessuno indietro e puntando a rilanciare gli investimenti. Per questo ci apprestiamo a varare un nuovo provvedimento con cui affrontare l’emergenza legata al coronavirus. È il momento di misure espansive in tutta Europa e l’Italia è in prima linea in questa battaglia».

Nel medio periodo, inoltre, «sarà importante assicurare la massima efficacia degli interventi adottati dal governo affinché le perdite economiche da affrontare quest’anno rimangano temporanee e non vadano ad intaccare in misura strutturale il sistema produttivo e il potenziale di crescita dell’economia – conclude Fraccaro – In particolare occorre scongiurare un ridimensionamento del tessuto aziendale e proteggere l’occupazione».

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