La minaccia online del pizzo in bitcoin agli hotel

04 Aprile 12:01 2019 Stampa questo articolo

“Pagate o infanghiamo la vostra reputazione”. È più o meno questo il senso della minaccia online piombata addosso a migliaia di albergatori, con una email ricattatoria che prennuncia la realizzazione di un software con oltre 5mila profili diversi di alberghi che potrebbero mettere a rischio la loro reputazione. Per evitarlo si chiede di pagare una sorta di pizzo di 300 euro in Bitcoin.

Immediata la reazione di Federalberghi Roma che ha già informato la Polizia Postale. “Non temete le minacce online. Anzi, reagite ad esse opponendovi con fermezza al ricatto che viene vergognosamente proposto con comunicazioni fuori dalla legalità”, si legge nella nota della federazione che prosegue invitando li albergatori a non prestarsi al ricatto, denunciando subito simili episodi.

Immediata la solidarietà di TripAdvisor che, nel ringraziare Federalberghi per aver subito chiesto una fattiva collaborazione contro queste truffe, ha ribadito come “la industry è un partner essenziale nella lotta contro le frodi legate alle recensioni. Prendiamo queste minacce seriamente e il nostro team e i nostri sistemi hanno già gestito situazioni simili in passato e sono quindi strutturati per farlo anche in questo caso”.

“Fortunatamente, secondo la nostra esperienza – prosegue la nota – queste email contengono spesso minacce a vuoto ma, nonostante ciò, il nostro team dedicato sta investigando il caso specifico e continuerà ad applicare i nostri metodi avanzati di individuazione delle frodi a tutte le strutture, incluse quelle coinvolte in questa estorsione. Come Federalberghi, anche noi suggeriamo a chi ha ricevuto questa email di non pagare il truffatore e di segnalarlo alle autorità locali, all’associazione e a noi. L’integrità dei nostri contenuti è di vitale importanza per noi, investiamo molto nella prevenzione delle frodi e unire le forze con il settore dei viaggi può solo portare a risultati ancor più buoni”.

Federalberghi ha segnalato il caso anche a Booking.com, il quale ha comunicato di  “porre grande attenzione alla sicurezza dei partner e dei clienti, per questo motivo prendiamo con grande serietà questa segnalazione e la terremo monitorata. I clienti possono lasciare una recensione in Booking.com solo se soggiornano nella struttura, per questo incoraggiamo gli hotel a prestare una maggiore attenzione nel segnalare tempestivamente i no show all’interno del sistema”.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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