SIVIGLIA – Dalla realtà virtuale per vivere atmosfere di viaggi futuri al controllo digitale dei flussi, fino all’Ai quale strumento indispensabile di supporto pratico in agenzia di viaggi sia per la promozione che per la costruzione del prodotto.
Tutto questo è il Tis – Tourism Innovation Summit, tenutosi a Siviglia dal 22 al 24 ottobre. Un forum internazionale di innovazione, trend e riflessione per il settore turistico, che offre a manager e aziende l’opportunità di conoscere le ultime soluzioni e prodotti tecnologici per migliorare la propria competitività. Nell’arco di tre giorni, la manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 7mila professionisti del turismo e 400 esperti da tutto il mondo per illustrare le strategie di promozione per un turismo più digitale e sostenibile proprio grazie alla tecnologia.
Secondo un rapporto sviluppato da Google e Deloitte, si prevede che il numero di viaggi continuerà a crescere, raggiungendo i 2,4 miliardi entro il 2040, evidenziando la significativa espansione del settore. Zuriñe Eguizábal, senior industry manager travel di Google, ha subito sottolineato l’importanza dell’intelligenza artificiale agentica. «Il futuro della ricerca sarà agente: l’Ai non solo ci fornirà informazioni, ma ci aiuterà anche a completare compiti specifici come la prenotazione di esperienze e nell’invio di promemoria degli appuntamenti».
Molti gli interventi sulle metodologie di applicazione dell’intelligenza artificiale. Per le agenzie di viaggi ha fatto il punto Mirko Lalli, ceo di The Data Appeal Company: «Oggi solo pochissime agenzie di viaggi adoperano l’Ai nel loro quotidiano. È invece un supporto essenziale per dedicare tempo a fattori ben più importanti per un consulente: non siamo più alla creazione di contenuti per i social, ma alla vera e propria realizzazione di itinerari con approfondimenti che costerebbero tempo e risorse». L’Ai personalizza infatti le offerte e automatizza i compiti ripetitivi, liberando l’agente per la consulenza ad alto valore.
Un’intelligenza artificiale che sta cambiando, come ha sottolineato Anastasios Lizanetos, fondatore di Skibookers, incentrando il suo intervento sulla necessità di passare dai dati alle emozioni nel futuro del travel. «L’obiettivo è rendere l’intelligenza artificiale più emozionale per capire cosa vuole la persona che sta interessandosi a un viaggio, mantenendo il valore dell’Ai stessa che consiste nel connettere milioni di intelligenze e storie uniche nel momento giusto, fornendo esattamente la risposta che il nostro cliente vuole. Il nostro obiettivo, invece, deve essere quello di trasformare i dati in una connessione».
ESPERIENZA E TURISMO RIGENERATIVO: I NUOVI PILASTRI
Cambia anche il concetto di viaggio, come ha spiegato Andrea D’amico, ceo di WeRoad: «Il viaggio non è più soltanto un itinerario, ma un nuovo modo di relazionarsi e conoscere sé stessi».
Il fattore esperienza nel pacchetto turistico è divenuto centrale. Alessandro Petazzi, ceo di lastminute.com, ha dichiarato: «Storicamente, abbiamo iniziato vendendo hotel, e ora il 70% delle nostre vendite è rappresentato da esperienze complete di pacchetti vacanza».
Altro aspetto essenziale è la visione del turismo come fattore rigenerante e antistress. Via quindi le mille attività, l’animazione nei villaggi e tutto ciò che era in voga negli anni Duemila a favore di vacanze autentiche, antistress e sostenibili.
Diversi rappresentanti di destinazioni turistiche, tra cui Ángel González, direttore generale di Turismo Castilla y León, hanno affrontato il tema della sostenibilità. Il progetto è quello di trasformare l’offerta turistica in modo intelligente rendendola sostenibile: «Rispettare l’autenticità del territorio è il veicolo migliore per la sostenibilità». La tecnologia è quindi utile alla sostenibilità nel gestire i flussi, analizzare la domanda, gestire i problemi climatici (basti pensare agli impianti di innevamento delle piste in montagna).
«Siamo l’industria della felicità, ma siamo pur sempre un’industria. Dobbiamo renderci conto che ci sono delle comunità locali dove il turismo è assente e potrebbe svilupparsi in armonia, ma gli investimenti devono essere gli stessi che si applicano a ogni altro comparto industriale», ha concluso González.
SOCIAL E ADVERTISING: LA LEZIONE DI TIKTOK
Nei diversi convegni sui social, un’attenzione particolare è stata rivolta allo sviluppo di TikTok da Carlos Hernandez, direttore di TikTok Spagna. «Le persone sono alla ricerca di contenuti che non annoino e vogliono essere ispirate, per questo TikTok è lo strumento migliore per convertire l’interesse e l’attenzione in vero business». Il 78% degli utenti TikTok scopre i viaggi sul social, il 59% accede a proposte di viaggio e il 51% compra un prodotto o un servizio turistico scoperto su TikTok.
Quasi tutti gli utenti di TikTok (96%) sono alla ricerca di esperienze esclusive e cercano per lo più contenuti legati all’ autenticità e alla cultura locale. Secondo il direttore del social, i cataloghi del futuro devono trasformarsi in advertising dinamico.
Il consiglio per agenzie di viaggi e tour operator è rivolgersi a una specifica audience di volta in volta per connettere i bisogni di viaggio al business. «Diventa importante soprattutto in occasione di eventi selezionare un mercato e investirci», ha detto Hernandez.
Sempre in ambito promozionale è stato analizzato lo stato dell’arte dell’influencer marketing, ormai divenuto strumento di promozione indispensabile anche per il turismo organizzato, oltre che per le destinazioni.
Ismael Garcia, cmo di Civitatis, ha illustrato il futuro della comunicazione influencer in ambito turistico: «Per connettervi con il vostro pubblico non serve essere eccellenti, basta essere autentici; quindi, non cercate un influencer basandovi solo sui numeri, considerate quanto questo sia in linea con i vostri valori».
L’importante è capire gli obiettivi, considerando che l’ 84% degli utenti adopera il social per il viaggio. Tuttavia, come ha fatto osservare Xavier Pin, cmo di Waynabox, bisogna sempre tener conto delle grandi differenze delle piattaforme social, tra cui sono indicate TikTok e Instagram come essenziali allo scopo, che hanno tuttavia un pubblico completamente diverso. «Successivamente vanno diversificati i segmenti cui rivolgersi – family, lifstyle (che è il più in voga) – per instaurare una lunga collaborazione con gli influencer scelti, perché è vero che è fondamentale l’engagement ma anche la continuità del rapporto con il viaggiatore».
Quanto all’applicazione dell’Ai sui social, i due esperti consigliano di non affidarsi totalmente ad essa per la creazione di video. «Non pianificherai una intera campagna realizzata con l’Ai, ancora bisogna dedicare molto tempo alla creatività per un buon risultato», ha avvertito Garcia.
Un altro aspetto del marketing digitale molto interessante consiste nel mutamento dell’attenzione verso la promozione. «Quando chiedi al pubblico che ha visto Squid Game se vuole andare in Corea il 70% dice di sì e non ottengo lo stesso risultato se promuovo la destinazione con un advertising diretto e non trasversale», ha concluso.



