Delta nega l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per praticare prezzi “discriminatori”. Lo ha dichiarato a chiare lettere Peter Carter, responsabile relazioni esterne della compagnia, in una risposta scritta a tre senatori democratici Usa che avevano mosso accuse contro il vettore.
“Delta non ha mai utilizzato, né sta testando o intende utilizzare alcun prodotto tariffario che preveda prezzi personalizzati in base ai dati personali dei clienti”, si legge nella missiva indirizzata a Mark Warner della Virginia, Richard Blumenthal del Connecticut e Ruben Gallego dell’Arizona
La controversia nasce dalla partnership di Delta con Fetcherr, società che utilizza l’Ai per generare prezzi dinamici in tempo reale. Di recente, il presidente della compagnia Glen Hauenstein ha fatto sapere che le tariffe “assistite” da Fetcherr costituiscono il 3% del totale, percentuale che entro fine anno salirà al 20%. Già a novembre scorso, aveva presentato tale sistema definendolo “una completa riprogettazione del modo in cui fissiamo i prezzi e di come li fisseremo in futuro”.
La compagnia aerea, aveva aggiunto, “avrà un prezzo disponibile su quel volo, in quel momento, per te, il singolo individuo”. E i primi test – parola di Hauenstein – hanno mostrato ricavi “incredibilmente favorevoli”.
Da qui la reazione negativa dei senatori che, in una lettera inviata il 21 luglio alla compagnia, hanno chiesto di chiarire quali dati vengano utilizzato per fissare i prezzi. “Le attuali e previste pratiche di determinazione dei prezzi di Delta, non solo sollevano preoccupazioni in materia di privacy, ma probabilmente comporteranno anche aumenti delle tariffe insostenibili, in un momento in cui le famiglie americane stanno già lottando con l’aumento dei costi”, si legge.
Nella sua risposta, Carter ha respinto le accuse spiegando come il sistema – che genera le tariffe sulla base di dati aggregati, tra cui quelli relativi agli acquisti e alla domanda per rotte e voli specifici – raccomandi adeguamenti dei prezzi sia al rialzo che al ribasso, “a vantaggio sia dei clienti che della compagnia”.



