L’alpinismo diventa patrimonio immateriale dell’Unesco

12 Dicembre 12:19 2019 Stampa questo articolo

«Questa notte l’alpinismo è stato ufficialmente iscritto nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco». A dare la notizia è il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini che, riguardo candidatura multinazionale promossa da Francia, Italia e Svizzera presentata nel marzo 2018, sottolinea: «Siamo orgogliosi di questo nuovo riconoscimento che segna un ulteriore impegno nella promozione del dialogo interculturale e della cooperazione. È inoltre la dimostrazione di una sempre maggiore attenzione mostrata dal Mibact nel rapporto tra le politiche culturali, le comunità locali e gli impatti turistici».

La candidatura, coordinata dall’Ufficio Unesco del Segretariato Generale del MiBact che ha seguito il processo istruttorio tecnico di negoziazione e di relazioni internazionali, coinvolge a livello nazionale i territori dell’intero arco alpino e dell’Appennino Centrale, tra cui i massicci del Monte Bianco, del Monte Rosa, le Dolomiti e il Gran Sasso.

La pratica dell’alpinismo, definito come “l’arte di scalare le montagne e le pareti rocciose, grazie a capacità fisiche, tecniche e intellettuali”, contribuisce ad approfondire e diffondere la conoscenza ambientale e degli ecosistemi, anche nel rispetto delle specificità culturali locali dei territori, coniugando l’importanza di salvaguardare, in maniera integrata e sostenibile, aspetti del patrimonio naturale e tradizionalmente trasmessi dalle comunità.

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