Mare Italia senza rincari.
Diana, Ota: «Prezzi salvi per ora»

Mare Italia senza rincari.<br> Diana, Ota: «Prezzi salvi per ora»
08 Marzo 10:07 2023 Stampa questo articolo

«Riportare l’allegria nel fare l’agente di viaggi». È la mission di Massimo Diana, direttore commerciale di Ota Viaggi, alle prese con la sua full immersion nel Mare Italia 2023 di cui offre un punto a L’Agenzia di Viaggi Magazine, tirando le prime somme dell’anno tra advanced booking, le incognite del personale e i trasporti. La Sicilia? «Qui vogliamo replicare quanto fatto in Sardegna, la destinazione sta crescendo», spiega.
Quando lo abbiamo raggiunto al telefono, Massimo Diana era in partenza per l’Itb di Berlino, di scena in queste ore nella capitale tedesca con il nostro giornale media partner dell’evento: «Cerco sempre di portarmi avanti: voglio avere le prime proiezioni sul triennio 2024-26 in modo tale da iniziare a lavorarci».

massimo diana ota viaggiFacciamo un primo punto sul Mare Italia 2023 di Ota Viaggi…
«I numeri dei primi due mesi, gennaio e febbraio, sono altamente positivi. Sono numeri che non vedevamo da anni, ma che chiaramente arrivano da una politica di advanced booking sia del tour operator che delle agenzie di viaggi che permettono prezzi attuali sul mercato fondamentalmente uguali al 2022. Bisognerà vedere cosa succederà quando questi prezzi impatteranno con la chiusura delle prenotazioni anticipate, che porteranno un incremento di prezzo importante, e soprattutto quanto quest’onda positiva di voglia di vacanza che hanno gli italiani regge».

Terminato l’advanced booking quanto lieviteranno i prezzi?
Ci troveremo di fronte a un aumento di almeno il 10%. Nel nostro caso a partire dal 1° aprile: chiaramente si tratta di una politica che non si può protrarre a lungo perché diventerebbe insostenibile ammortizzare i costi sostenuti».

In percentuale a quanto ammontano le prenotazioni anticipate sul totale?
«Con un discreto advanced booking si copre il 20%, con risultati ottimi, invece, arrivi anche al 30 e noi ci siamo molto vicini. Vedremo cosa accade in questi giorni».

Ovviamente, la Sardegna è grande trascinatrice. Ma la Sicilia? Come state evolvendo la sua offerta?
«La Sardegna trascina il booking in virtù di quella che è la nostra offerta basilare, l’isola impatta per quasi il 60% sul nostro operato. Ma va detto che tutta la Sicilia, comprese le novità Mangia’s Club a Lipari, il Kamarina a Ragusa e il Falconara Resort a Marina di Butera, ci sta dando grande soddisfazione. Anche perché già da un quinquennio, pre e post Covid, è la meta dove noi fondamentalmente stiamo cercando di replicare lo stesso percorso fatto in Sardegna per quanto concerne la qualità della proposta tra pacchetti e trasporti. La destinazione sta crescendo».

Questi sono anche i giorni in cui si torna a parlare di carenza del personale…
«A ottobre scorso, quando salì in carica il nuovo governo, dissi che l’unica cosa che non abbiamo è il tempo. E purtroppo ci ritroviamo dopo sei mesi, a inizio marzo e sempre più vicini alla stagione estiva, a dover affrontare gli stessi identici problemi perché nulla è stato fatto in merito. Ci ritroviamo con il caro prezzi, la carenza di personale e la difficoltà a reperirne di qualificato, le incognite sul volato: tutti temi che basta andare a ritroso e constatare che sono “vecchi”. Bisogna attivare una politica di incentivazione all’assunzione seria, anche per gli stagionali, non basta riformulare il reddito di cittadinanza. Come possiamo affrontare il forte ritorno del turismo, compreso l’incoming, con certe problematiche».

E i trasporti?
«Ita Airways si sta muovendo bene; Volotea avendo vinto la continuità in Corsica ha spostato giustamente l’attenzione lì; in settimana, invece, ho incontrato Aeroitalia che ha vinto alcune rotte in continuità territoriale sulla Sardegna: ho captato grande volontà, mi auguro che da qui all’inizio della stagione possano ottimizzare il tempo e offrirci un servizio degno di quello che è la destinazione sarda per fare così davvero un’ottima stagione».

Poi le agenzie di viaggi, che però sono sempre meno…
«Sono tanti gli aspetti che bisogna sottolineare: numericamente che le agenzie sono in calo è palese, ma noi fino a qualche anno fa ci lamentavamo che erano troppe. Il calo fa sì che quelle che restano sono probabilmente quelle che qualitativamente hanno avuto la forza di resistere e di conseguenza il mercato in generale ne guadagna perché c’è più professionalità. C’è però da dire che oggi ci sono nuove formule di adv come i personal travel agent, che hanno chiuso la sede fisica ma sono rimasti in attività: mi viene da pensare che le agenzie sono sempre meno, ma non lo sono in egual modo gli agenti».

In altre forme, quindi, la rete agenziale regge?
«Sì, il fatto che ci sia stata una scrematura di chi era “un po’ improvvisato” ci agevola. Dobbiamo sicuramente stare attenti al fatto che, come è cambiato il mondo post Covid, sta cambiando anche il modo di fare turismo. Ma non lo vedo un dramma, anzi, un’opportunità».

Come sta cambiando la distribuzione?
«Molto rapidamente, sta cambiando a livello professionale. Ormai non puoi assolutamente improvvisare, non puoi essere un rivenditore e basta, devi essere padrone del tuo mestiere. L’utente finale è più preparato di te: o gli dai un valore aggiunto o sarai smascherato e sarà il mercato a portarti a latere. Ci vuole conoscenza del prodotto, dei servizi ancillari che non sono a catalogo, tutto ciò che assiste la persona».

Quanto alla formazione, come si sta muovendo Ota?
«Mai come quest’anno, per mia volontà personale, sto spingendo tantissimo sulla formazione, che sarà protagonista anche a Obiettivo X, fam trip in Sicilia a maggio. Nei mesi di febbraio, marzo e aprile abbiamo triplicato i nostri roadshow e appuntamenti in giro per le regioni e le singole agenzie, con i vari network che ci chiedono incontri con le adv sia one-to-one che in piccoli gruppi. In aggiunta a tutta una serie di webinar, anche dedicati alla nostra piattaforma, sempre in evoluzione, e ai preventivi».

Infine, il grande appuntamento di Itb Berlin…
«Sono andato perché voglio capire l’impatto dei mercati esteri sull’Italia nel triennio 2024-26: Berlino è la prima vera fiera dove si potrà percepire questo e Ota Viaggi vuole come sempre farsi trovare pronta. Le fiere internazionali ci consentono di proiettare a livello europeo le nostre aziende, indipendentemente se fai incoming dall’estero o meno».

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Giulia Di Camillo
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