Montagna, poca neve e la stagione tentenna

Montagna, poca neve e la stagione tentenna
19 Dicembre 09:31 2025

E pensare che la stagione neve era partita bene: già a novembre addirittura la neve sugli Appennini, oltre che sulle Alpi.

Poi il cambiamento climatico ci ha messo lo zampino e a dicembre le temperature sono salite, sono iniziate le piogge e le piste da sci sono tornate di uno sconsolante color verde spento.

«Ad oggi sulle alpi abbiamo deficit molto intensi sotto i 2mila metri – spiega Francesco Avanzi, ricercatore Cima, al Sole 24 Ore – Più nel dettaglio, possiamo individuare tre fasce: sotto i 1500 metri di altitudine c’è una assenza totale di accumulo. Tra 1.500 e i 2.000 le anomalie sono molto forti rispetto allo storico, -50/60%. Solo sopra i 2.500 la neve tiene, ma comunque in condizioni sotto media mediamente del 30/40%».

Su scala nazionale l’aggiornamento fatto il 16 dicembre dalla Fondazione Cima registra un deficit di neve del 61% rispetto alla media storica 2011/25. E di circa il 23% rispetto allo stesso giorno di un anno fa.

È vero, siamo solo all’inizio dell’inverno e le precipitazioni degli ultimi giorni hanno riportato un po’ di neve in quota, in particolare nel Nord-Ovest. Non tutto è perduto, considerando che è in arrivo una nuova perturbazione, con freddo e abbondanti nevicate sulle Alpi Occidentali.

Per ora, comunque, gli operatori del turismo invernale non dormono sonni tranquilli, soprattutto in vista delle vacanze. Il Natale si preannuncia molto poco “bianco” e sembrano sempre più lontani i tempi in cui le settimane di festa erano un periodo d’oro per le casse del turismo montano.

E POI C’È IL CARO PREZZI

Ad allontanare i vacanzieri che amano lo sci dalla montagna ci sono anche i prezzi, ormai proibitivi per molte famiglie, per una formula di vacanza che si accorcia sempre di più.

Le famose settimane bianche ormai sono sempre più corte e durano poco più di un week end lungo. A incidere tanto non solo i rincari sul fronte delle strutture ricettive e dei ristoranti, ma soprattutto il prezzo degli skypass.

Come evidenziano i dati di  Assoutenti, che mettono a  confronto le tariffe dal 2021, i prezzi sono cresciuti sia per gli abbonamenti stagionali che per i biglietti giornalieri.

Il costo medio del biglietto giornaliero è in aumento del 4%, in linea con lo scorso anno. Il ticket di cinque giorni, per chi fa la settimana bianca, invece accelera e segna un +4,4%, contro il 3,8% della passata stagione invernale.

Solo per accedere agli impianti e alle piste, una famiglia di tre persone spenderà fino a 260 euro al giorno. Rincari record ad Alagna Valsesia (+13%) e Livigno (+10,1%). A Cortina, l’aumento percentuale è nella media, ma il giornaliero è tra i più elevati dell’indagine: 80 euro (Altroconsumo).

«Uno scenario – osserva il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – che spingerà una consistente fetta della popolazione a rinunciare del tutto alla classica settimana bianca. Non a caso il 2024 aveva già registrato una forte contrazione delle presenze in montagna con circa 1 milione di italiani in meno sulla neve, arrivati a -4 milioni rispetto al 2023».

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Carla Villani
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