Mytha trasformerà l’Aldrovandi Palace nell’urban resort di Roma

10 Dicembre 12:27 2018 Stampa questo articolo

Sette alberghi, due hotel in Italia con tre ristoranti stellati e una nuova mission: puntare a una collezione d’alberghi gestiti esaltando di ognuno le loro peculiarità, la loro storia d’ospitalità. Sono i numeri di Mytha Hotel Anthology, il brand dell’omonimo Gruppo alberghiero che vanta alberghi prevalentemente in Europa, facente parte del colosso immobiliare turco Dugos che, ad oggi, opera nel mondo con un totale di 21 strutture alberghiere e 250 ristoranti.

In Italia il Gruppo è presente a Roma con l’Aldrovandi Palace Hotel, storico 5 stelle della Capitale a pochi passi da Villa Borghese e il Capri Palace ad Anacapri, nella parte alta e più suggestiva dell’isola. Due strutture che ben evocano la filosofia della casa madre con modelli di ospitalità che mirano a esaltare le location, il territorio e ovviamente i servizi d’eccellenza. Tra questi, proprio la ristorazione con il ristorante Assaje a Roma e i ristoranti Il Riccio e L’Olivo guidati da Andrea Migliaccio, coadiuvato dai resident chef Salvatore Elefante, Giovanni Bavuso, Claudio Mengoni.

Per il direttore generale di Mytha Hotels, Ermanno Zanini, «il Gruppo ha ora intrapreso una sua nuova strategia che mira a dismettere le proprietà, come la recente cessione dell’hotel Villa Magna a Madrid, e acquisire gestioni alberghiere dove poter operare con professionalità, crescendo sui mercati attraverso la tutela delle identità dei singoli alberghi. In altre parole, non intendiamo lavorare su uno standard di servizi che spesso caratterizzano i grossi Gruppi alberghieri, ma far sì che ogni singolo albergo preservi i suoi caratteri distintivi. Da qui una gestione che lascia una certa autonomia alle location per personalizzare il concetto di ospitalità»,

Nel caso dell’Aldrovandi Palace Hotel di Roma, l’hotel manager dell’albergo, Francesco Mussinelli, spiega: «Abbiamo già pianificato un progetto di ristrutturazione che partirà a fine 2019, durerà 2 anni e riconsegnerà alla Capitale un albergo unico nel suo genere, un urban resort con camere più grandi (da 103 si passerà a 93 stanze), due piscine, due ristoranti, una Spa di 1.000 metri quadrati, un parco e un giardino al posto dell’attuale parcheggio che sarà sotterraneo. Un resort cittadino pensato per il target delle famiglie. Mentre per il Capri Palace puntiamo sull’appeal della sua suggestiva ubicazione, di essere un luogo d’arte e di storia e sulla ristorazione al top dei suoi ristoranti stellati».

Nell’immediato futuro, comunque, c’è la “visione” di Mytha Hotels, orientata verso le gestioni personalizzate e, come sottolineato dallo stesso Zanini, focalizzata molto sull’Italia. Il nostro Paese vanta, infatti, una hôtellerie prestigiosa spesso a conduzione familiare che necessita di strategie più ampie e di un management in linea con le sfide future che il Gruppo alberghiero turco intende raccogliere per crescere nel panorama dell’ospitalità mondiale.

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Andrea Lovelock
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