Patatrac spiagge, stop del Consiglio di Stato alle deroghe

Patatrac spiagge, stop del Consiglio di Stato alle deroghe
02 Maggio 11:02 2024 Stampa questo articolo

Subito le gare per le riassegnazioni e stop alle deroghe: doccia freddissima dal Consiglio di Stato per le imprese balneari che proprio alla vigilia dell’apertura degli stabilimenti per la stagione estiva ha pubblicato la sentenza con la quale viene stabilita la disapplicazione su tutto il territorio nazionale delle proroghe.

Il Consiglio di Stato stoppa così la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre 2024 senza alcun margine per le deroghe, richiamandosi ai principi della Corte di Giustizia Ue per dare così immediato corso alle gare per la assegnazione delle concessioni in un contesto ‘concorrenziale’ come dettato dalla legislazione europea. Una legislazione, è bene ricordarlo, che è superiore a quella nazionale e pertanto nulla potrà inventarsi il governo italiano impegnato, da un lato, a rassicurare le imprese balneari sul piede di guerra da mesi e dall’altro a tranquillizzare Bruxelles che è pronta sanzionare pesantemente l’Italia. E tutto questo avviene alla viglia delle elezioni europee.

Nel dettaglio la sentenza del Consiglio di Stato stabilisce l’obbligo per tutti i Comuni di disapplicare le deroghe asserendo che “la risorsa spiaggia è scarsa…” e di fatto contestando apertamente quanto sostenuto dal governo Meloni che nei mesi scorsi aveva inviato a Bruxelles una mappatura nella quale si sostiene che la quota di aree occupate  dalle concessioni demaniali equivale solo al 33% delle aree disponibili. Una valutazione comunque ritenuta da alcuni tecnici non aderente alla realtà e calcolata da un apposito tavolo tecnico voluto dal governo, allo scopo di non mettere a gara le concessioni già esistenti.

Immediata la reazione delle associazioni di categoria che si dicono “sgomente e preoccupate” per  la sentenza del Consiglio di Stato che ignora anche il negoziato che il governo Meloni ha avviato proprio in queste settimane con la Commissione Ue per una mediazione che possa in qualche modo sfociare in un compromesso sulla riforma Bolkestein.

Durissimo il commento di Federbalneari che in una nota sottolinea: “Sono inaccettabili i tribunali che fanno le norme sostituendosi al Parlamento e intervenendo perfino sui principi eurounitari. Stiamo vivendo una situazione di caos totale a pochi giorni dall’inizio della stagione balneare”.

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