Rossi, Enit: «Non abbandoniamo la Cina, ma il primo semestre è compromesso»

18 Febbraio 15:48 2020 Stampa questo articolo

Sull’emergenza sanitaria che ha di fatto posto in quarantena un bacino incoming di prima grandezza come quello cinese il direttore marketing dell’agenzia Enit, Elena Maria Rossi, ha tenuto a precisare: «Noi non vogliamo e non dobbiamo abbandonare la Cina. Stiamo procedendo con la selezione del personale per i nostri nuovi uffici a Shanghai e Guangzhou che vorremmo aprire non appena la situazione tornerà alla normalità, così come abbiamo confermato la nostra partecipazione alla Itb cinese e rinnovato la partnership con Ctrip», ha sottolineato a margine dell’evento di Etoa a Roma.

Per Rossi, però, i risvolti nell’industria del turismo sono evidenti. «Certo, siamo consapevoli della difficile situazione che gli operatori specializzati nell’interscambio Italia-Cina stanno attraversando e quasi sicuramente il primo semestre dell’anno è compromesso, ma confidiamo che si possa recuperare nel momento in cui la vicenda si concluderà».

Lo scorso anno la Cina, con circa 3,5 milioni di arrivi nel nostro Paese, ha generato un giro d’affari per oltre 650 milioni di euro, e rappresenta l’undicesimo mercato del nostro incoming, ma con incrementi di crescita che fino allo scorso anno erano a doppia cifra. Purtroppo, stando alle prime stime,  la perdita di centinaia di migliaia di arrivi in questo primo trimestre dell’anno, graverà pesantemente sul consuntivo annuale.

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Andrea Lovelock
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