San Gimignano, piano Unesco tra rigenerazione urbana e Dmo

San Gimignano, piano Unesco tra rigenerazione urbana e Dmo
15 Aprile 08:10 2024 Stampa questo articolo

Ben 16 progetti strategici per centrare l’obiettivo di un turismo ancora più sostenibile nel sito Unesco di San Gimignano, all’insegna della rigenerazione urbana. Sono le azioni contenute nel Piano di gestione appena approvato dal Consiglio Unesco e redatto dalla Giunta comunale nel 2022. Un intervento esteso, che passa dai più evoluti sistemi di monitoraggio del patrimonio presente al consolidamento di una Dmo.

L’iniziativa si inserisce a pieno titolo nell’ambito del Percorso Unesco già in essere, che si è recentemente arricchito con il progetto “San Gimignano: con gli occhi della città, guarda, racconta e rispetta il Patrimonio dell’Umanità”, promosso dal Comune e finanziato dal ministero del Turismo. 

Il Piano, che avrà una valenza di 5 anni, individua tre potenziali criticità che potrebbero danneggiare il valore del sito e stabilisce 5 macro aree di intervento, all’interno delle quali verranno sviluppati i 16 progetti . Oltre a questo, vengono individuati indicatori d’efficacia per monitorare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e si prevede un ampio coinvolgimento della cittadinanza, con attenzione precipua verso i più giovani.

In particolare, lecriticità da gestire riguardano l’impatto dei flussi turistici sul centro storico, il rapporto tra mobilità urbana e inquinamento, il tema delle azioni da mettere in campo per la conservazione del patrimonio culturale, monumentale, artistico e storico.

Le macro aree, invece, spaziano dalla conservazione del patrimonio alla gestione del sistema turismo, passando per temi come vivibilità, residenza e commercio, accessibilità e mobilità, e per il nodo dei cambiamenti climatici.  All’interno di ciascuna di esse sono stati suddivisi i 16 progetti. Spiccano la predisposizione di un avanzato sistema di monitoraggio del patrimonio, l’ampliamento del polo museale “Santa Chiara”, il consolidamento e l’effettiva operatività di una Destination Management Organization (Dmo), la valorizzazione del patrimonio immateriale, quella della via Francigena e dei cammini.

Inoltre, rassegne di eventi culturali, iniziative finalizzate alla rigenerazione urbana, interventi a difesa del suolo, la realizzazione della circonvallazione d’accesso al centro storico e il potenziamento dei punti d’approdo, nuovi servizi e infrastrutture. Iniziative che si collocano nella direzione di un turismo sempre più sostenibile, nel senso della ricerca di un bilanciamento ideale in termini di benessere tra l’esperienza dei visitatori, la vita dei residenti e la salvaguardia del sito.

«Tramite queste azioni – è il commento del sindaco, Andrea Marrucci, e dell’assessora alla Cultura, Carolina Taddei – ci proponiamo di scalare un’altra marcia in termini di valorizzazione e tutela del sito Unesco. L’approvazione del piano da parte del Consiglio è un tassello fondamentale, perché ci mette nella condizione di applicare le azioni che abbiamo previsto. Pensiamo al recupero del patrimonio monumentale, al monitoraggio del sito e dei suoi attributi, alla possibilità di accrescere la consapevolezza pubblica riguardo al tema, al riavvicinamento tra il settore delle attività culturali e creative e il mondo scolastico-universitario, mettendo sempre al centro le persone e le loro esperienze».

Il documento finale, che ha visto per la prima volta protagonisti i cittadini, grazie a uno specifico percorso partecipativo, è stato redatto in collaborazione con HeRe Lab (progetto dell’Università e del Comune di Firenze) e si è avvalso di un finanziamento da parte del ministero della Cultura.

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