Sardegna, l’assessore Manca: «L’estate non basta più»

Sardegna, l’assessore Manca: «L’estate non basta più»
23 Settembre 07:00 2025

Verso l’infinito e oltre. Regione senza tempo e senza eguali, la Sardegna lancia l’ennesimo guanto di sfida. A sé stessa e al turismo, dal quale meriterebbe di ricevere più di quanto già elargisca, grazie ai mille colori di un mare che stordisce per la sua bellezza. E a un interno affascinante che non tutti conoscono.

Eccolo allora il nuovo obiettivo dell’isola che trasuda passione e un’antica magia: varcare la frontiera di estate e inizio autunno per rivelare tutte le sue meraviglie per 12 mesi. Si può fare. La Sardegna si sta già muovendo, rinnovando l’impegno anche per abbattere il caro voli, ci racconta l’Assessora ai Trasporti della Regione, Barbara Manca.

La Sardegna è per definizione la destinazione ideale degli italiani che scelgono il mare, da maggio a settembre. Resta quindi da gestire il resto dell’anno, quando il turismo cala. Sono già stati già fatti passi in avanti sul tema della destagionalizzazione? E in che direzione?
«Naturalmente, non basta aumentare o diversificare i voli per attrarre visitatori: serve che il territorio, gli operatori commerciali, gli enti locali e il tessuto economico regionale offrano esperienze e motivi validi per venire in Sardegna fuori stagione. Su questo tema abbiamo un l’Assessorato del turismo che sta lavorando molto bene sul “prodotto Sardegna”, costruendo un’offerta più ampia rispetto a quella strettamente balneare. Penso agli eventi culturali, storici e sportivi che il collega assessore del Turismo, Franco Cuccureddu, sta promuovendo per dare nuove ragioni per scoprire l’isola anche nei mesi autunnali e invernali.  Oggi la Sardegna continua a crescere sul fronte dei flussi turistici, con i mesi di luglio e agosto che si avvicinano sempre di più a un “tutto esaurito”, così come è evidente dai dati in crescita dei passeggeri in arrivo e partenza dai tre aeroporti sardi. Dall’inizio dell’anno Cagliari registra un +1,3%, Olbia un +4,8% Alghero un +9,1% sui voli di linea al netto quindi dei dati sull’aviazione generale.  Per favorire l’aumento dell’offerta di trasporto aereo in grado di incrementare l’arrivo dei turisti nella stagione invernale stiamo favorendo l’attivazione di nuove rotte attraverso un sostegno economico che copre fino al 50% dei costi aeroportuali destinato alle aziende che hanno risposto al bando “Nuove rotte”, al quale hanno risposto quattro compagnie aeree, proponendo collegamenti al momento al vaglio degli uffici dell’assessorato per la conferma del contributo. Le rotte partiranno dalla stagione estiva 2026 e rappresentano uno strumento concreto per diversificare i mercati e rafforzare la connettività anche nei mesi meno richiesti.  Accanto a questo, stiamo valutando con attenzione la misura relativa alla sospensione dell’applicazione dell’addizionale comunale, una tassa imposta dal governo che le Compagnie versano per ogni passeggero in partenza dagli aeroporti nazionali. Se la Regione Sardegna si impegna a garantire lo stesso gettito all’erario, i vettori non saranno più tenuti a versarla con conseguente alleggerimento dei loro costi e quindi di possibilità di inserire nuovi voli.  Stiamo in particolare verificando la fattibilità di sospenderla nella stagione Iata Winter ed eventualmente nei mesi di spalla, a condizione ovviamente di un impegno da parte delle Compagnie ad inserire nuovi voli su nuove rotte o estendendo i servizi operativi solo d’estate. Ovviamente è un processo che può maturare solo in presenza di condizioni vantaggiose per l’Isola perché stiamo parlando di risorse pubbliche».

In questo senso è molto importante l’aspetto dei voli in continuità territoriale, di cui lei si è occupata, monitorando anche l’operato delle compagnie. Al momento attuale ci sono ancora disfunzioni da superare o siamo sulla strada giusta?
«Oggi permangono ancora delle criticità nei periodi di punta che le Compagnie aeree hanno difficoltà a superare non solo per mancanza di aeromobili. Oltre alle difficoltà a ottenere slot negli aeroporti continentali, in considerazione del fatto che il periodo di punta è lo stesso per tutto il mercato sia a livello nazionale che Europeo.  Il sistema di monitoraggio che abbiamo messo in piedi funziona perfettamente, ma non è detto che all’individuazione della criticità corrisponda una capacità di risoluzione da parte dell’intero sistema che lavora ai limiti della capacità. Su questo punto il meccanismo di adeguamento dei voli in funzione delle prenotazioni, previsto dal nuovo bando, dovrebbe riuscire ad attenuare le problematiche».

Andiamo più a fondo.
«Con riferimento al nuovo modello, è importante ricordare innanzitutto che la continuità territoriale aerea nasce per garantire un diritto fondamentale ai cittadini sardi: potersi muovere facilmente da e per il continente e poter quindi usufruire dei servizi della penisola per motivi di lavoro, salute, studio e, più in generale, poter sfruttare tutto ciò che l’economia del territorio italiano mette a disposizione per lo sviluppo di tutte le regioni. Questo è il cuore della misura, ed è da qui che siamo ripartiti.Abbiamo trovato un modello debole, frutto del vecchio decreto ministeriale, che non rispondeva più alle esigenze reali della comunità e che spesso ha lasciato emergere criticità e disfunzioni, dalle frequenze insufficienti alla copertura oraria limitata. Per questo abbiamo lavorato a un nuovo schema, frutto di 15 mesi di analisi giuridiche, economiche e trasportistiche, ma anche di un confronto ampio con il Ministero, Enac, la Commissione europea, gli stakeholder e i cittadini stessi.Il risultato è un modello sensibilmente più corposo: più voli, più posti disponibili, tariffe ridotte per i residenti, una maggiore articolazione degli orari su quattro fasce giornaliere invece delle tre attuali e un ampliamento della platea dei beneficiari. Abbiamo esteso e agevolazioni, oltre alle categorie già incluse, a militari e lavoratori con sede stabile in Sardegna, sportivi agonisti non professionisti e a nuove categorie di non residenti legati da vincoli familiari con cittadini sardi.Questo ci permette di essere fiduciosi sull’aver trovato la strada giusta. È un lavoro che non si improvvisa e che non si esaurisce con l’approvazione del modello: continueremo a monitorare l’operato delle compagnie e a intervenire ogni volta che sarà necessario. Ma oggi possiamo affermare che la Sardegna si sta dotando di un sistema di continuità territoriale più giusto, accessibile e vicino alle persone».

In linea generale, i prezzi dei voli – dopo i soliti rincari estivi – si sono abbassati, fattore che può consentire di allungare ulteriormente le vacanze sull’isola.
«Senza dubbio l’abbassamento delle tariffe rappresenta un incentivo molto positivo, soprattutto per rendere la Sardegna più attrattiva nei cosiddetti mesi “spalla”, come maggio, giugno e settembre, in cui già oggi si registrano ottimi numeri. È un passo avanti importante perché favorisce la possibilità di programmare vacanze più lunghe o soggiorni anche al di fuori del picco estivo, contribuendo alla destagionalizzazione. Il problema, però, resta nelle sproporzioni che ancora oggi caratterizzano i flussi turistici e i costi: nei mesi centrali dell’estate abbiamo un “tutto esaurito” e tariffe spesso alte, mentre nel resto dell’anno la domanda si riduce drasticamente e l’Isola fatica ad attrarre visitatori. Per questo motivo, insieme all’Assessorato del Turismo, stiamo lavorando su strategie di promozione e valorizzazione di eventi culturali, sportivi e storici che possano rendere la Sardegna una destinazione viva e attrattiva in tutti i dodici mesi dell’anno. Il meccanismo è ben noto, offerta e domanda si generano a vicenda, occorre tuttavia per entrambi trovare quegli strumenti in grado di stimolarne la crescita indipendentemente dall’altra componente.  L’abbassamento dei prezzi è quindi un fattore decisivo, ma va accompagnato da un’offerta territoriale strutturata: solo così la Sardegna potrà davvero colmare il divario tra l’estate e il resto dell’anno».

Eliminare il caro voli anche a luglio e agosto: si può?
«Il tema del caro voli, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, è purtroppo una questione che riguarda non solo la Sardegna ma l’intera Europa e tutti i settori economici non solo quelli del trasporto. Si tratta di un chiaro effetto del libero mercato, determinato, anche in questo caso, dal meccanismo della domanda e dell’offerta: quando la domanda cresce, le tariffe tendono inevitabilmente a salire. Nel progetto della nuova continuità territoriale abbiamo provato ad avanzare la proposta di un tetto massimo alle tariffe dei biglietti per i passeggeri “non residenti”, proprio per contenere questi picchi eccessivi. La Commissione europea, tuttavia, guarda a questo strumento con molta cautela perché potrebbe configurarsi come un limite alla libera concorrenza, che è tutelata dalle norme comunitarie. Ciò che invece possiamo affermare con certezza è che la continuità territoriale protegge i residenti e le altre categorie equiparate in maniera forte ed efficace, assicurando tariffe congrue e stabili durante tutto l’anno, anche nei periodi più critici come Natale, Ferragosto e i mesi centrali dell’estate. È questa la garanzia che abbiamo voluto rafforzare nel nuovo modello: offrire ai sardi il diritto alla mobilità in ogni momento, senza subire le distorsioni del mercato».

La foto è stata inviata dall’ufficio stampa

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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