Se la copertura è annuale: lezione di travel insurance dall’Europa

28 Novembre 07:00 2023 Stampa questo articolo

Da tempo in molti Paesi d’Europa, soprattutto nel nord del vecchio continente, la cultura assicurativa legata al mondo dei viaggi rappresenta un “must”, o per meglio dire una imprescindibile condizione operativa, data per scontata sia dall’operatore che dal consumer. In particolare nei Paesi anglosassoni, come in quelli scandinavi, ma anche nella Mitteleuropa, la cultura del rischio è molto più radicata rispetto all’Italia, nonostante anche da noi la consapevolezza sulla necessità di assicurarsi sia notevolmente aumentata.

Non è un caso che in questi Paesi ci sia una larghissima adesione alla sottoscrizione di polizze, anche nel settore dei viaggi, con costi solo leggermente superiori rispetto ai parametri italiani. Così, in un ipotetico ranking di diffusione delle polizze-viaggio, sono certamente la Gran Bretagna e la Germania a manifestare una maggiore propensione verso le coperture assicurative, grazie a una vera e propria abitudine a prevenire disservizi, disagi, danni materiali ed eventuali contrattempi.

La sottoscrizione delle polizze, non soltanto nel settore specifico del travel insurance, ma più in generale in quello dei servizi, è molto più elevata e di conseguenza i premi risultano inferiori rispetto ad altri Paesi, come l’Italia, in cui il tasso di adesione è ancora abbastanza basso rispetto agli standard nordeuropei. Ma sicuramente una delle differenze principali – che ci viene segnalata dai vari operatori del settore assicurativo – rispetto al Nord Europa, mercato molto evoluto, è il basso utilizzo dalle nostre parti delle cosiddette polizze annuali che, nel caso dei frequent traveller, risultano un’opzione decisamente conveniente.

Ad esempio proprio in Germania il 90% dei viaggiatori stipula polizze di questo tipo per una copertura complessiva dei soggiorni che verranno fatti nel corso dei successivi 12 mesi; di contro, in Italia, la percentuale delle assicurazioni annuali è davvero residuale. Guardando ai costi, i viaggiatori tedeschi spendono per un anno quanto gli italiani o gli spagnoli per un singolo viaggio. Questo accade perché, ovviamente, le assicurazioni a lungo termine sono più convenienti e il mercato tedesco sceglie tendenzialmente polizze annuali perché risulta più maturo in tema di assicurazioni di viaggio, garantendosi una copertura estesa ad un costo competitivo.

Ci sono poi Paesi come la Spagna, dove vengono proposte innovative formule assicurative destinate a fare scuola, come l’operazione promossa da Aon, uno dei maggiori intermediari iberici, tra i primi ad allestire una piattaforma interattiva per preventivi in tempo reale, che ha lanciato una formula che consente l’annullamento di un viaggio nel caso in cui il cliente soffra di un problema di salute mentale, manifestatosi dopo l’acquisto di un pacchetto-vacanze.

La polizza permette il recupero di tutti i soldi versati senza sanzione. Di fatto Aon ha ideato una garanzia che integra le cause di annullamento del viaggio, compreso il rimborso delle spese per acquisti o prenotazioni di voli, hotel, tour, servizi vari. Un adeguamento legato anche al fatto che secondo il ministero della Salute spagnolo, dopo il Covid ben il 32% della popolazione spagnola ha avuto dei problemi di salute mentale, in buona parte manifestatisi in forma leggera, ma comunque tali da compromettere la pianificazione di vacanze.

UNIONE EUROPEA, L’ASSO NELLA MANICA DELLA TESSERA TEAM

È bene sapere che vige un regolamento comunitario di sicurezza sociale (n° 883 del 2004) che stabilisce la possibilità di ricevere cure in un altro Paese dell’Unione europea alle stesse condizioni degli assistiti dal Servizio sanitario del proprio Paese. Questo sistema si applica solo alle strutture sanitarie pubbliche e, dunque, non copre le cure private. Il viaggiatore italiano che si reca temporaneamente in uno degli Stati Ue può dunque fruire dell’assistenza sanitaria diretta presentando la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (Team), entrata in vigore in Italia dal 1° novembre 2004.

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Andrea Lovelock
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