Del 57% della popolazione italiana che quest’anno effettuerà una breve o lunga vacanza estiva, un terzo la sceglierà in modalità outdoor, vale a dire un quarto del mercato. È la rilevazione dell’indagine della Human Company e Istituto Piepoli, che per evidenziare la forte crescita di questa tipologia sottolinea come nel 2023 la percentuale si era fermata al 15%. Determinante, per una scelta in costante evoluzione, la libertà offerta dal viaggio all’aria aperta (35%).
Altra peculiarità è la scelta del periodo estivo per le vacanze che, sebbene tendano ancora ad essere distribuite principalmente tra luglio e agosto con il 37% di chi opta per l’en plein air, fa segnare un maggiore interesse per giugno e settembre, pari a un terzo dei vacanzieri, principalmente per fattori economici.
VINCONO I GRANDI CLASSICI: MARI E MONTI
Il mare si conferma in testa con il 55% delle preferenze, seguito dalla montagna (18%) e dalle città d’arte (16%). Ma la vera novità dell’estate 2025 è la crescita di formule di viaggio alternative, soprattutto nel comparto outdoor: quest’anno a crescere sono le vacanze enogastronomiche (con un passaggio dal 3% al 12% di preferenze), quelle “slow” (che salgono dal 5% al 7%), le sportive (dal 4% al 5%), mentre spuntano anche i viaggi a carattere religioso (dallo 0% al 2%).
LA SCELTA EN PLEIN AIR PREMIA SEMPRE L’ITALIA
La proporzione tra vacanze in Italia e all’estero si conferma stabile: il nostro Paese viene scelto dall’81% degli italiani, mentre appena il 19% opta per mete estere. Le regioni più amate sono Sicilia, Toscana e Puglia (tutte al 12%), seguite da Trentino Alto Adige (9%, per la prima volta in top 5) e dall’Emilia Romagna (8%).
L’outdoor si consolida sempre di più come una risorsa strategica per il turismo nazionale: tra chi predilige questa formula, l’85% sceglie l’Italia (+6 punti sul 2024), mentre cala l’interesse per l’estero (15%, -6%). In questo segmento la Puglia guida le preferenze (15%), seguita da Toscana (13%) e Calabria (12%).
GIORNI DI VACANZA LEGGERMENTE RIDOTTI
Il saldo relativo ai giorni di vacanza, ossia la differenza tra chi prevede di trascorrere più giorni e chi invece meno, mostra un trend di progressivo miglioramento nel corso degli ultimi anni: dal -13% del 2023, al -7% del 2024 per arrivare a un saldo ancora più contenuto di -3% previsto per il 2025. Questo andamento indica che, pur rimanendo una lieve tendenza a ridurre la durata delle vacanze rispetto agli anni passati, la differenza si sta quasi azzerando.
SPESA PER IL TURISMO OUTDOOR IN CRESCITA
Anche il budget cresce anche quest’anno, sfiorando in generale i 1.950 euro (nel 2024 era di 1.700 euro). Si conferma, inoltre, più alta la spesa media per le vacanze outdoor, che passa dai poco più di 2.000 euro del 2024 ai quasi 2.700 dell’estate 2025.
Lo scarto tra la spesa prevista in generale e quella per l’outdoor, superiore ai 700 euro, suggerisce come il turismo all’aria aperta non corrisponda più a un’opzione economica, ma si configuri sempre più come una scelta consapevole, orientata alla qualità dell’esperienza; chi opta per questa formula è dunque disposto ad investire un budget importante, spesso superiore alla media.
IN ASCESA LA VACANZA “RAGIONATA”
Nonostante l’aumento del budget disponibile, le preoccupazioni economiche restano centrali nelle decisioni di viaggio. In cima alla classifica si trovano infatti l’aumento del costo della vita (bollette, affitti, generi alimentari) e dei prezzi nei servizi turistici (trasporti, ristorazione, alloggi), entrambi indicati dal 66% degli italiani come elementi determinanti.
Di conseguenza, la vacanza viene oggi pianificata con una logica sempre più razionale e attenta al budget, dove ogni scelta – dalla destinazione alla durata del soggiorno – è condizionata dalla sostenibilità economica. Lo conferma anche il 59%, che dichiara di dover fare scelte più economiche, e il 55%, che ha una capacità di spesa ridotta rispetto al passato.
Nel commentare questi rilevamenti Domenico Montano, general manager di Human Company osserva: «I dati dell’Osservatorio confermano come la voglia di viaggiare degli italiani resti forte, nonostante le incertezze economiche. In questo scenario, il turismo outdoor continua a registrare una crescita. Tuttavia, a fronte di questo andamento positivo, evidenziamo una controtendenza nei flussi dei turisti stranieri verso le città d’arte italiane, che non sembrano seguire lo stesso trend di crescita. Un dato che merita attenzione e che andrà monitorato con cura nei prossimi mesi».



