Thailandia, recupero del mercato italiano: 71mila arrivi in sette mesi

Thailandia, recupero del mercato italiano: 71mila arrivi in sette mesi
30 Agosto 09:27 2023 Stampa questo articolo

Con arrivi italiani al 60% rispetto ai livelli pre Covid nei primi sette mesi dell’anno, la Thailandia riprende il suo trend positivo nel mercato italiano proiettandosi verso una crescita stabile e costante senza battute d’arresto.

Secondo gli ultimi dati rilevati da Tourism Authority of Thailand, infatti, il Paese del sorriso ha accolto 71.000 turisti italiani da gennaio a giugno 2023, un ottimo risultato che supera le più rosee aspettative e che, in prospettiva, colloca il target della Thailandia sui 12 mesi ad almeno 180.000 arrivi.

I numeri del primo semestre raccontano una tendenza inattesa, per certi versi, anche in virtù della situazione del trasporto aereo che continua a non essere ottimale. La capacità aerea rimane ferma a meno del 55%  rispetto all’era pre Covid, e i 180mila arrivi ormai preventivati rappresentano una quota over performante rispetto alla disponibilità dei voli.

Le tariffe aeree sono da tempo la principale anomalia e l’elemento maggiormente limitante per la promozione strategica della destinazione. Ad oggi, i prezzi dei biglietti aerei risultano mediamente più alti del 70% rispetto al 2019 con punte del 100%. Un ostacolo spesso inaggirabile per le disponibilità dei turisti italiani, che non spegne la voglia di viaggiare e la passione per la Thailandia ma restringe molto la possibilità di programmare le proprie vacanze.

«Accogliamo questi numeri sui flussi dall’Italia verso la Thailandia con innegabile ottimismo – ammette Sandro Botticelli, marketing manager dell’Ente nazionale per il Turismo Thailandese – e siamo molto soddisfatti. Purtroppo, continuiamo a scontare la mancanza di un volo aereo diretto. Dal 19 dicembre fino a metà aprile 2024 potremo contare sul nuovo charter Neos che una volta a settimana, il martedì, collegherà Milano con Phuket. Speriamo che Thai Airways possa ritornare operativa al più presto, almeno entro la prima metà del prossimo anno».

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