Tante riconferme e qualche sorpresa nella top ten 2024 dei tour operator italiani stilata da Pambianco. Innanzitutto, il trend generale mostra uno stato di salute soddisfacente con la somma dei turnover passata dai 2.428 milioni del 2023 ai 2.578 milioni di euro dello scorso anno, pari a un incremento del +6%, inferiore a quello del 2023 sul 2022, ma che denota pur sempre una crescita.
Ai piani alti della classifica si consolida la corsa in solitaria di Alpitour World che veleggia verso quota 1,5 miliardi di euro (+5%) di fatturato, seguito a distanza da Veratour con i suoi 242 milioni di euro (+5%). Il terzo gradino del podio è occupato da Quality Group che, con 230 milioni di euro, fa registrare uno degli incrementi più vistosi (+12%), inferiore solo all’aumento del +23% incassato da Boscolo Tours che ha chiuso lo scorso anno a quota 116 milioni. Buono anche il trend di crescita del Gruppo Nicolaus, quarto t.o. italiano, con 119 milioni di euro. Altra performance di tutto rispetto è quella di Idee per Viaggiare (30 anni di attività festeggiati quest’anno), che ha chiuso il 2024 a quota 112 milioni (+5%).
Da apprezzare anche il balzo in avanti di Futura Vacanze che lo scorso anno ha raggiunto il prestigioso traguardo dei 100 milioni di euro, pari a un incremento del 9%. A completare la classifica le riconferme di Ota Viaggi (85 milioni, +5%) Alidays (78 milioni, +7%)) e Naar Bespoke Travel (70 milioni), la cui crescita è stata del +7%.
Nell’analizzare lo scenario complessivo del tour operating italiano, Pambianco rileva una dinamicità positiva a dispetto di un contesto internazionale in costante fibrillazione: quasi a dire che l’imprenditoria turistica italiana legata alla produzione di viaggi e soggiorni è sempre e comunque reattiva, mantenendo un discreto benessere finanziario. In altre parole, il sistema ha “tenuto botta” nonostante certe forti sofferenze in alcuni prodotti di punta. Il caso eclatante è quello dell’Egitto, tra i principali asset nella programmazione dell’outgoing nazionale, che nel 2024 ha risentito della vicinanza alle tensioni in Medio Oriente e al conflitto israelo-palestinese.
Ma le buone perfomance dei t.o., nonostante il clima pesante in molte aree del mondo, sono dipese essenzialmente dal fatto che la domanda di viaggi outgoing si è mantenuta a buoni livelli, senza crolli clamorosi, andando a consolidarsi in molte di quelle destinazioni “tranquille”, lontane dai venti di guerra, proposte dagli operatori e ben accolte dai clienti. In altre parole, è riuscito il gioco di squadra operatori-agenzie che hanno azzardato anche il lancio di nuove mete e formule di viaggi esperenziali d’un certo appeal.
Infine, tra le pieghe dei dati finanziari, c’è anche un rilevamento operativo non certo marginale: nel 2024 si è consolidato il trend delle prenotazioni anticipate che ha reso possibile ai tour operator una pianificazione certamente più serena rispetto al passato.




