Treni al centro del Pnrr, ma la guerra rallenta le forniture

14 Ottobre 07:00 2022 Stampa questo articolo

Caro energia, aumento dei costi dei materiali, la guerra in Ucraina con il rallentamento delle forniture. Sono solo alcune delle criticità che sta affrontando il Gruppo Fs nell’attuazione dei piani che la vedono svolgere un ruolo fondamentale nel Pnrr, con importanti investimenti sulla rete e sui servizi.

Nel corso del 2022 il Gruppo Fs arriverà a bandire gare per un valore complessivo di circa 19 miliardi di euro. Sulla rete, spiccano i progetti sulla Napoli-Bari, sulla Palermo-Catania e in Liguria sul Progetto Unico Nodo di Genova e Terzo Valico. Non ultima, la linea da Brescia verso Padova sulla trasversale alta velocità Torino-Venezia, dove oggi si lavora sulle tratte Brescia-Verona e Verona-Bivio Vicenza.

Per quanto riguarda invece i servizi e quindi Trenitalia, il Pnrr ha assegnato 200 milioni per l’acquisto di nuovi treni elettrici o a idrogeno. Di questi, 60 milioni sono destinati all’acquisto di 7 treni bimodali per i collegamenti Intercity Reggio Calabria-Taranto (operativi entro il 2024) e 140 milioni di euro per l’acquisto di 70 carrozze per i servizi intercity notte da e per la Sicilia (in servizio entro il 2026).

Mentre, sull’Isola, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ha assegnato una gara in Sicilia per un importo di oltre 588 milioni – in parte legati al Pnrr – per progettare e realizzare la Dittaino-Catenanuova, parte integrante del nuovo collegamento ferroviario ad alta velocità Palermo-Catania, tratta che un giorno potrà essere percorsa in meno di due ore.

Inoltre, a luglio è stata pubblicata in Gazzetta la gara per 370 nuove carrozze notte, con un minimo garantito di 70, per il rinnovo degli Intercity Notte da e per il sud. La gara ha un valore economico minimo di 140 milioni di euro, sempre assegnati a Trenitalia dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili nell’ambito dei fondi del Pnrr.

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Paola Camera
Paola Camera

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