Triplicare la tariffa Etias – il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi – portandola a 20 euro a partire dal 2026. È la proposta avanzata dalla Commissione europea per applicare la fee ai viaggiatori extra Ue.
Il provvedimento – come riferisce Hosteltur – riguarda i Paesi terzi che non hanno bisogno di visto per entrare nello spazio Schengen – come Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Brasile e Australia – ma che necessitano di un permesso Etias per soggiorni di breve durata (fino a 90 giorni) in Europa. Dopo diversi rinvii il permesso, valido per tre anni dalla data di acquisto, dovrebbe entrare in vigore dall’ultimo trimestre 2026.
L’esenzione dal visto riguarderà 30 Paesi: i 27 Stati membri dell’Unione, eccetto Irlanda, Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera.
Il costo dell’ingresso senza visto è attualmente fissato a 7 euro , con esenzioni per i minori di 18 anni o gli over 70, che non dovranno pagare la tassa per entrare nell’Unione europea. Saranno esentati anche i familiari dei cittadini residenti o cittadini di un paese Ue.
L’obiettivo della Commissione europea è raccogliere fondi aggiuntivi: secondo Euronews, i piani per aumentare la tassa genererebbero ulteriori 300 milioni di euro all’anno.
L’importo della tariffa è stato stabilito nel 2018, quando è stato adottato dagli Stati membri dell’Ue, ma ora Bruxelles ritiene che si debba tenere conto dell’inflazione e di altri costi operativi, come le modifiche tecniche richieste dall’introduzione del nuovo sistema.
La finalità è anche di equipararla ad altri sistemi di autorizzazione di viaggio simili applicati in altri Paesi, come l’Eta nel Regno Unito o l’Esta negli Stati Uniti, con importo raddoppiato proprio di recente dall’amministrazione Trump.
Il Consiglio europeo e il Parlamento dovranno ora esaminare la proposta di Bruxelles. Avranno tempo due mesi, prorogabile una volta, prima che venga formalmente adottata, anche se non è richiesta l’approvazione unanime di tutti gli Stati.



