Un film chiamato I Viaggi di Roby

Un film chiamato I Viaggi di Roby
13 Ottobre 11:29 2025

Un’agenzia di viaggi, più di un’agenzia di viaggi. A capo Roberta Bampa, veronese trapiantata a Roma per amore. La sua è una di quelle storie che vale la pena raccontare, dove a fare la differenza sono state le intuizioni. Come quella avuta con I Viaggi di Roby, che oggi conta tre filiali di cui due a Roma e una a Cagliari, anima di Archetech e nome consolidato nello straordinario mondo del cinema, dove l’adv opera nell’ambito dei festival: dai Nastri d’Argento, prima di scena a Taormina e ora a Napoli, fino a Cortinametraggio.

Agente di viaggi da sempre…
«Agente di viaggi da sempre, sì. Ho iniziato facendo uno stage nel periodo in cui frequentavo il primo superiore in un’adv e da quel momento è sempre stato il mio lavoro. Non mi piace chiamarlo, però, solo lavoro. Io ne ho fatto subito uno stile di vita. Sposando poi un uomo del turismo abbiamo viaggiato e fatto esperienze all’estero tornando dopo circa 10 anni e aprendo una nostra agenzia, fino ad ampliare il nostro network con sette filiali». È un’agente diversa dagli altri, lavora anche nel cinema.

RobertaBampa_advQual è stata la scintilla?
«Mi sono avvicinata nel meraviglioso universo del cinema grazie a Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici. Lei mi ha fin da subito coinvolta nell’organizzazione e pianificazione dei festival dedicati in Italia, come I Nastri d’Argento e Cortinametraggio. Da lì in poi è stato un crescendo fino ad oggi: mi occupo di logistica, della location, dello scouting. Progetti nuovi e insoliti per un’agenzia di viaggi, ma stimolanti. Voglio continuare a crescere».

C’è bisogno di tanta forza lavoro?
«Sì, ma è inutile e ripetitivo dire che al giorno d’oggi sia difficile trovare forza lavoro. Questo perché la caratteristica principale del nostro mestiere è che questo cambia dall’oggi al domani, e le persone non sono sempre predisposte e propense ai cambiamenti. Per me, invece, cambiare è fondamentale stimolante».

Qual è l’esperienza più bella vissuta nel cinema?
«Tutti pensano che le persone nel mondo del cinema siano inavvicinabili e lontane da noi, invece le esperienze più belle sono state quelle ascoltando con le mie orecchie testimonianze di episodi che hanno fatto la storia. Ogni festival è un nuovo viaggio».

Avrà certamente un attore preferito…
«Massimo Ciavarro. Per lui seguo il festival “Vento del Nord” tutti gli anni a Lampedusa».

Si fa aiutare da Sua Maestà l’Ai?
«Cerco di conoscerla come ho fatto per i social media senza farne troppo uso, ma la utilizzo. Sono ancora nella fase di ricerca del meglio dell’Ai per il lavoro e la vita».

Oggi per un’agenzia di viaggi cosa fa davvero la differenza?
«Trovare stimoli per cambiare ogni giorno, preservare la voglia di conoscere persone e visitare posti nuovi, siano questi a un chilometro oppure a 10mila chilometri di distanza da noi. Proprio per questo la nostra azienda da agenzia di viaggi si è trasformata anche in agenzia di eventi, a 360°, passando da logistica, allestimenti, noleggi, regie video, realizzazione spot, location scouting, traduzioni simultanee, troupe e ovviamente abbracciando l’intero settore turistico. Il tutto aprendo nuove strutture e riuscendo a far emergere l’importanza del cliente senza quasi mai far apparire il nostro marchio».

Il viaggio più bello che ha venduto?
«Una spedizione di ragazzi negli Stati Uniti per studiare e trarre spunto dai popoli nativi americani per inventare una collezione di abbigliamento affermata e super italiana».

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L'Autore

Giulia Di Camillo
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