Utili trimestrali sopra le attese e domanda di viaggi in ripresa, per United Airlines. La compagnia aerea ha presentato un nuovo outlook per il 2025, che dimostra però che, se il peggio sembra passato, il futuro non si prospetta ancora del tutto roseo. «Il mondo è meno incerto, oggi, rispetto ai primi sei mesi del 2025 e questo ci dà fiducia per una conclusione positiva dell’anno», ha dichiarato il ceo, Scott Kirby.
L’OUTLOOK
Ma le azioni di United sono scese di quasi l’1,7% nelle contrattazioni after-hours, dato che la compagnia aerea ha dichiarato che non raggiungerà l’obiettivo di profitto fissato all’inizio dell’anno. United ora prevede di realizzare profitti tra i 9 e gli 11 dollari per azione nel 2025.
Ad aprile, con le tensioni commerciali in aumento e il crescente nervosismo dei consumatori, United aveva presentato due outlook per l’anno, vista l’incertezza economica. La nuova stima è superiore a quella prevista in caso di recessione (tra i 7 e i 9 dollari), ma inferiore agli 11,50-13,50 dollari per azione inizialmente previsti da United. La compagnia aerea aveva dichiarato ad aprile di avere ancora una possibilità di raggiungere l’intervallo più alto, se la domanda si fosse stabilizzata.
LA TRIMESTRALE
La compagnia aerea ha registrato un utile del secondo trimestre di 3,87 dollari per azione, superando le aspettative degli analisti di 3,81 dollari per azione e superando anche la fascia media della precedente previsione della compagnia aerea, compresa tra 3,25 e 4,25 dollari per azione. United ha affermato che la domanda ha registrato un’accelerazione a luglio, inclusa quella a due cifre del settore business, attribuita a una «minore incertezza geopolitica e macroeconomica». I ricavi sono stati pari a 15,24 miliardi di dollari, in aumento dell’1,7%, contro i 15,35 miliardi del consensus.
United ha dichiarato che i ricavi delle sue classi premium sono cresciuti del 5,6% rispetto all’anno precedente, mentre quelli della classe economica base sono aumentati dell’1,7%. I ricavi del trasporto merci sono aumentati del 3,8%, mentre i ricavi dei programmi fedeltà sono balzati dell’8,7%.
L’utile netto di United, pari a 973 milioni di dollari, è diminuito del 26% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. La capacità è aumentata del 5,9% rispetto al secondo trimestre del 2024, ma il fatturato totale per posto-miglio è diminuito del 4% e il costo per posto-miglio è aumentato dello 0,6%.
«La nostra performance nel secondo trimestre è stata un’ulteriore dimostrazione che la strategia United Next sta funzionando», ha dichiarato il ceo Kirby, in una nota. «United ha registrato un andamento positivo della domanda a partire dall’inizio di luglio e, come per il 2024, prevede un’ulteriore flessione nell’offerta del settore a metà agosto».
United ha affermato che le partenze puntuali e il tasso di cancellazione dei posti nel secondo trimestre hanno rappresentato i migliori risultati post-pandemia per un secondo trimestre. A giugno, United ha dichiarato di aver registrato un tasso di arrivi puntuali all’aeroporto internazionale di Newark-Liberty migliore rispetto a quello di tutte le altre principali compagnie aeree all’aeroporto internazionale LaGuardia e all’aeroporto internazionale John F. Kennedy.
PROBLEMI A NEWARK
Newark, però, resta un punto dolente. La carenza di personale e i limiti di volo imposti dalla Faa stanno incidendo duramente sui margini. La compagnia aerea ha affermato che il suo margine ante imposte del secondo trimestre ha subito un calo di 1,2 punti percentuali a causa di problemi registrati a Newark e si sta preparando a un impatto di 0,9 punti nel trimestre in corso. La Faa ha ridotto i voli per Newark, a maggio, a causa della carenza di controllori di volo, danneggiano in particolare proprio United, per cui l’aeroporto è un hub importante.
FIDUCIA DAI CONTI DELTA
A Wall Street, le azioni delle compagnie aeree sono salite, la scorsa settimana, dopo che Delta Air Lines ha infuso un po’ di fiducia nel settore con i suoi utili del secondo trimestre. La compagnia aerea ha ripristinato le sue previsioni per l’intero anno, dopo averle ritirate ad aprile, pochi giorni dopo che il presidente Donald Trump aveva annunciato l’introduzione di pesanti dazi su diversi Paesi.



