Venezia è salva: scongiurata la black list Unesco

15 Settembre 08:17 2023 Stampa questo articolo

La black list è stata scongiurata. “Venezia è salva, non è a rischio, non è in pericolo”: potrebbe essere la strofa di una nuova canzone sulla città lagunare, dopo che negli anni tanti famosi cantautori italiani, e non solo, si sono cimentati con versi e note sulla bellezza della Serenissima, da Battiato a Guccini, da De Gregori a Fossati.

Ieri a suonare uno spartito di giubilo sono stati all’unisono i cittadini veneziani, ministri, politici, dopo che si è diffusa la notizia che la città di Venezia non sarà iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale in pericolo. Una decisione non scontata e adottata all’unanimità dal Comitato del Patrimonio Mondiale (dove siedono gli Stati membri del World Heritage Centre, ramo dell’Unesco) riunito a Riyadh, contrariamente alle raccomandazioni inviate degli esperti dell’organizzazione delle Nazioni Unite.

Il primo a festeggiare è stato il sindaco Luigi Brugnaro: «Grande vittoria all’Unesco. Il mondo ha capito tutto il lavoro che abbiamo fatto per difendere la nostra Città».

A fine luglio l’agenzia Onu aveva raccomandato che Venezia, minacciata dall’overtourism e dal riscaldamento globale, fosse classificata come “in pericolo” a causa delle misure “insufficienti” adottate in Italia, dal governo e dalle autorità locali, per combattere il suo deterioramento. Tesi rimandata più volte al mittente dallo stesso Brugnaro, parlando di «prescrizioni perentorie» alle quali Venezia aveva adempiuto, con riferimento «al Mose, che doveva essere messo in attività, allo spostamento delle navi e un minimo di programmazione del turismo», per la quale l’amministrazione veneziana ha deciso di intervenire prevedendo un ticket di 5 euro per l’ingresso in città per i turisti.

Un mese e mezzo dopo il cambio di rotta. La raccomandazione del World Heritage Centre per la seconda volta è stata respinta. La stessa proposta era infatti già stata avanzata nel 2021, ma la decisione era stata la stessa di oggi.

«Una grande vittoria dell’Italia e del buonsenso» ha esultato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, spiegando che ministero e città proseguiranno insieme «il complesso percorso di salvaguardia e valorizzazione di un simbolo dell’Italia che è patrimonio dell’umanità». Un percorso auspicato anche dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, per la quale la decisione – frutto di «un gioco di squadra» – non deve «assolutamente diminuire gli sforzi per proteggere» la città, con l’impegno a continuare «a lavorare per promuovere un turismo sempre più accessibile e sostenibile». Plausi sono arrivati anche dal titolare della Farnesina, Antonio Tajani, e dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che hanno evidenziato il ruolo del governo e il «successo internazionale» per la città lagunare.

Per il governatore veneto, Luca Zaia, «quello dell’Unesco è un riconoscimento che non è mai stato messo in discussione, nella nostra mente e nel nostro cuore. Venezia è Patrimonio dell’Umanità, lo è da sempre, e tutti insieme cercheremo di preservare e salvaguardare il futuro della Serenissima».

Venezia continuerà dunque a far parte del Patrimonio universale dell’Unesco, come lo è da 36 anni, dal 1987, «per le sue condizioni eccezionali, uniche al mondo» che ne fanno «al tempo stesso tra le città più visitate e più fragili del pianeta». Firmato: World Heritage Centre.

L'Autore

Giuseppe Rinaldi
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