Affitti brevi, torna il self check-in: sentenza del Tar

Affitti brevi, torna il self check-in: sentenza del Tar
28 Maggio 10:39 2025

È destinato a riaccendere un animato dibattito sugli affitti brevi il pronunciamento del Tar del Lazio, che ha annullato la circolare del Viminale del 18 novembre 2024 con la quale si vietava il self check-in, imponendo alle strutture ricettive il riconoscimento de visu degli ospiti, che quindi è nuovamente consentito. Di fatto è stato accolto il ricorso presentato dalla Federazione Fare (Associazioni ricettività extralberghiere).

Con questa sentenza Fare ribadisce il suo ruolo di rappresentanza del comparto extralberghiero, a tutela della legalità, dell’innovazione e della competitività. «Non ci siamo mai opposti alle regole – ha commentato il presidente della federazione Elia Rosciano – ma solo alle regole sbagliate. Le regole servono, ma devono essere adeguate ai tempi moderni, alle sfide che ci attendono, per rendere il turismo italiano sempre più attraente e competitivo sul mercato internazionale. Oggi possiamo dire che la giustizia ci ha dato ragione».

Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, quindi, ha ritenuto la circolare del Viminale “non sufficientemente giustificata” e in contrasto con la riforma del 2011, che aveva già semplificato le procedure di registrazione. Il provvedimento impugnato, invece, costringeva i gestori a identificare fisicamente gli ospiti, obbligo non previsto dalla legge.

Nel dettaglio, il Tar ha riconosciuto che: l’identificazione de visu non è prevista dall’art. 109 del Tulps; la misura era sproporzionata e non motivata da necessità reali; la circolare violava i principi di legalità e parità di trattamento; l’onere imposto era eccessivo e dannoso soprattutto per il settore extralberghiero, che non dispone delle stesse risorse strutturali delle grandi strutture alberghiere.

A seguito di questo pronunciamento l’Aigab (l’Associazione gestori affitti brevi) ha già fatto sapere di poter adottare una tecnologia da remoto per rispettare le condizioni del riconoscimento. Nel merito – ha spiegato Marco Celani, presidente Aigab – la sentenza si basa su due argomentazioni: «L’obbligo di identificazione de visu, interpretata come “fisicamente”, è in contrasto con la riduzione degli adempimenti amministrativi a carico di proprietari e imprese; l’agire pubblico deve seguire un principio di proporzionalità, in base al quale per introdurre aggravi operativi o limitare le libertà è necessario supportare con dati la necessità e la capacità della norma di risolvere un problema documentato».

Nota ancora Celani: «Siamo già in contatto con il Governo e con il Viminale in particolare, con il quale il dialogo non si è mai interrotto in questi mesi, per mettere a disposizione il nostro know how, al fine di validare con urgenza il riconoscimento degli ospiti da remoto tramite processi tecnologici come alternativa alla compresenza fisica. Processi tecnologici su cui i gestori professionali di affitti brevi hanno investito risorse importanti, che già utilizzano e che sono in grado di garantire il riscontro dell’ingresso degli ospiti nelle case».

«Auspichiamo – conclude Celani – che il principio di proporzionalità ispiri l’agire di molte amministrazioni pubbliche locali che hanno abusato della circolare, introducendo regolamenti che da oggi decadono, avendo nel frattempo causato malessere, costi e preoccupazioni a centinaia di migliaia di famiglie e imprenditori».

Esulta Property Managers Italia: «La decisione del Tar del Lazio è una vittoria della legalità e del buon senso – sottolinea il presidente, Lorenzo Fagnoni – Nel 2025 è folle pensare di vietare strumenti tecnologici che permettono il self check in appartamenti destinati alle locazioni brevi. Ora non solo il ministero dell’Interno ma anche i Comuni che hanno seguito quella strada saranno costretti a fare retromarcia».

Fagnoni rincara la dose e avverte il Comune di Firenze: «L’idea di vietare il self check in non ha fondamenti giuridici, ora Palazzo Vecchio faccia marcia indietro sul regolamento». Il riferimento è al nuovo regolamento sulle locazioni turistiche, che entrerà in vigore sabato 31 maggio, introducendo, tra le altre cose, il divieto di self check-in.

Ora ci si attende ora una reazione “propositiva” da parte del Viminale, come auspicato da Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, che in una nota osserva come: «Al ministero avevamo proposto sin da subito di “modernizzare” la circolare del novembre 2024, prevedendo il controllo dei documenti anche a distanza, attraverso le tecnologie in uso. Poiché questa impostazione era stata sostanzialmente condivisa nelle riunioni al Viminale alle quali abbiamo partecipato, ci aspettiamo che la sentenza del Tar non venga impugnata e che, implicitamente o esplicitamente, si confermi l’ammissibilità della verifica tramite video».

Di ben altro tenore, ovviamente, la reazione di Confindustria Alberghi, che manifesta “sorpresa e forte preoccupazione per la decisione del Tar, che rischia di incidere sulla sicurezza dei cittadini e del Paese”.

«Il tema della sicurezza è tanto più centrale per quelle realtà prive di un presidio stabile – nota la presidente Elisabetta Fabri – Vogliamo capire come si intenda raggiungere la sostenibilità e la sicurezza delle nostre città senza un quadro normativo chiaro, sia a livello nazionale che comunale, che regoli definitivamente il fenomeno, ormai dilagante, degli affitti brevi, come hanno già fatto molte città internazionali».

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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