Entro il 30 giugno va compilata la dichiarazione telematica annuale dell’imposta di soggiorno 2025 per comunicare tutte le somme incassate durante l’arco dell’anno 2024. L’adempimento riguarda i gestori delle strutture ricettive, dei bed and breakfast e di altri tipi di alloggi. La presentazione telematica della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate può avvenire direttamente o tramite intermediari abilitati.
È bene ricordare che l’imposta di soggiorno è disciplinata dall’articolo 4 Dlgs 23/2011 in materia di federalismo fiscale. Tale norma è stata modificata dall’articolo 180, comma 3, Dl 34/2020, convertito dalla legge 77/2020, nonché dall’articolo 1, comma 787, legge 197/2022. Mentre l’imposta di soggiorno riscossa nell’ambito delle locazioni brevi è disciplinata dall’articolo 4 Dl 50/2017, convertito dalla legge 96/2017.
Le Regioni a statuto speciale della Valle d’Aosta e del Friuli-Venezia Giulia, nonché le Province autonome di Trento e Bolzano hanno introdotto, con autonomi atti normativi, un tributo proprio avente sostanzialmente il medesimo presupposto e le stesse caratteristiche dell’imposta di soggiorno, a differenza delle Regioni a statuto speciale della Sicilia e della Sardegna che, invece, applicano la normativa statale.
L’adempimento dichiarativo è stato successivamente introdotto dall’articolo 180 Dl 34/2020, che ha modificato il rapporto intercorrente tra il gestore della struttura ricettiva e l’ente impositore: da rapporto di “servizio” per la riscossione dell’imposta si è trasformato in un rapporto di natura tributaria, avendo il gestore assunto il ruolo di “responsabile d’imposta”.
Tra le novità di rilievo per l’anno d’imposta 2024 vi è la norma inserita nella legge 213/2023 nella quale si stabilisce che dall’anno 2025, in vista anche dell’anno giubilare, i comuni capoluogo di provincia, le unioni dei comuni e nonché i comuni di cui all’articolo 4 Dlgs 23/2011 possono prevedere un aumento fino a 2 euro per notte di soggiorno per tutti coloro che usufruiscono delle strutture ricettive sul proprio territorio.
In virtù di ciò, attualmente gli Enti interessati, previa deliberazione del consiglio, hanno fissato un’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio (secondo criteri di gradualità) sino a 5 euro, fatta eccezione per Roma e Venezia le quali, avendo un’elevata presenza di turisti, hanno fissato la propria tassa di soggiorno maggiorata sino a 10 euro.
Dal 2025 gli Enti possono aumentare i valori in vigore e, dunque, arrivare a un valore massimo rispettivamente di 7 e 12 euro.



