Incoming, Mitur-Nexi: “I turisti stranieri hanno speso 21 miliardi”
È autentica manna, ma non dal cielo bensì dalla rete quella piovuta sul turismo italiano, che nel 2024 ha registrato un volume di pagamenti digitali da parte dei turisti stranieri di 20,9 miliardi di euro, pari a un incremento dell’11% sul 2023.
E la parte del leone l’ha fatta il mercato Usa che da solo ha generato pagamenti online per 3,8 miliardi di euro, mentre è il Medio Oriente a confermarsi il bacino di traffico più altospendente con una spesa media per carta che ha toccato i 913 euro dall’Arabia Saudita e 821 euro dagli Emirati Arabi, vale a dire il doppio della spesa media complessiva dei turisti esteri (411 euro).
Sempre in generale i big spender digitali si sono comunque rivelati gli statunitensi, seguiti dagli arabi e dagli indiani, mentre i viaggiatori europei rappresentano la quota-mercato di visitatori più avveduti nello shopping. Di un certo rilievo anche il dato relativo alla spesa in loco, che esula dai servizi di trasporto e alloggio (hotel) col 70% ad appannaggio della ristorazione che si rivela così uno degli asset strategici del nostro incoming.
Sono alcuni dei dati più eclatanti elaborati da Nexi e contenuti nel primo Rapporto “Tourism and Incoming Watch” elaborato con la direzione scientifica dell’Osservatorio nazionale del turismo del Mitur. Un monitoraggio che riguarda esclusivamente i pagamenti elettronici fatti in Italia da viaggiatori stranieri che sono comunque perfettamente in linea con la crescita generale della spesa turistica estera monitorata periodicamente dalla Banca d’Italia che infatti per il 2024 ha certificato volume complessivo di 54,2 miliardi di euro, pari a un incremento del 4,9% sull’anno precedente e addirittura del 22,5% sul 2022.
Numeri che sono musica nelle orecchie del ministro del turismo Daniela Santanchè, che ha commentato: «Questi dati certificano l’alto valore strategico dei pagamenti digitali dei turisti esteri che contribuiscono in maniera rilevante al benessere del comparto e al Pil dell’intera nazione. Importante sottolineare la costante diminuzione della stagionalità della spesa turistica, nella totalità del territorio italiano, segno che l’Italia è una meta capace di generare ricchezza durante tutto l’anno, e non solo nei mesi canonici».
Da parte sua il presidente di Nexi, Marcello Sala, ha aggiunto: «Abbiamo messo a punto, a disposizione del Mitur, uno strumento strategico per l’analisi, il monitoraggio e la comprensione delle dinamiche economiche e sociali del settore turistico in Italia».
Nella mappatura geografica della spesa turistica digitale, spiccano i primati di Roma che detiene quasi il 18% di share sul volume complessivo della spesa estera, seguita da Milano (8,9%), da Venezia (8,4%), da Firenze col 6,5% e dalla Costiera Amalfitana (6%) che risultano essere le zone dove si sono effettuati i più alti volumi di transazioni con pagamenti elettronici.
Gli analisti fanno comunque notare che nel triennio 2022-2024 la spesa media per carta dei viaggiatori è diminuita in generale (-15,7% al netto dell’inflazione) ma al tempo stesso si è registrato un aumento della spesa totale a indicare che negli ultimi anni c’è stata una maggiore affluenza di viaggiatori stranieri con una capacità di spesa più contenuta.



