“Ay Yıldız”, cioé “luna e stella“. Sono i simboli della bandiera turca, che sventola sempre di più nei cieli del Vecchio Continente, dopo l’offensiva di Turkish Airlines in Spagna per accaparrarsi una quota che oscilla tra il 25% e il 27% di Air Europa per 300 milioni di euro. Affare subordinato a una nuova due diligence per verificare i bilanci aziendali.
Questo però non toglie nulla alla strategia della compagnia di bandiera turca: “Il gateway di Madrid – scrive Il Sole 24 Ore – diventa centrale nell’alleanza che conta anche su Iag (British Airways e Iberia) passando per Istanbul“.
Il principio d’accordo è in linea con le norme generali dell’Ue, che vietano di superare quote societarie superiori al 49% nei vettori, e offre a Turkish Airlines un punto d’appoggio fondamentale nella penisola iberica.
Non solo. La mossa di Turkish di acquisire una quota di minoranza della compagnia della famiglia Hidalgo ha letteralmente spiazzato due colossi europei come Lufthansa e Air France-Klm, che erano in lizza ma poi hanno deciso di alzare bandiera bianca. Un’uscita di scena dovuta ai complessi vincoli di controllo e delle linee guida di governance da condividere con Iag, che controlla già il 20% di Air Europa.
L’intesa deve essere comunque approvata dalle autorità di regolamentazione spagnole ed europee. Dopo il semaforo verde, Turkish Airlines farà il suo ingresso nel consiglio di amministrazione con un rappresentante. E a quel punto comincerà a muovere le sue pedine sulla scacchiera.
Innanzitutto espandendo la propria rete partendo dal gateway di Madrid, principale porta di accesso tra Europa e America Latina, e ampliando così le capacità della compagnia senza violare in alcun modo le restrizioni dell’Ue in materia di proprietà straniere.
Iag – che nel 2024 aveva tentato la scalata al 100% di Air Europa, ma era stata stoppata dall’Antitrust Ue – con il suo 20% e attraverso Iberia continuerà comunque a svolgere un ruolo di primo piano nella gestione della compagnia degli Hidalgo, per collegare i passeggeri di più continenti, ora anche attraverso l’hub di Istanbul.
In definitiva, però, resta la prepotente ascesa di Turkish nel settore del trasporto aereo europeo, a fronte delle grandi alleanze che allineano big del calibro di British Airways, Lufthansa, Air France e Klm.
La mossa su Air Europa, inoltre, si inserisce nella crescita mondiale di Turkish anche per quanto riguarda il numero di destinazioni internazionali, 352, e di Paesi serviti, 131. Nel 2024 il portfolio si è arricchito con Santiago del Cile, Sydney e Melbourne.
Sempre nel 2024 Turkish Airlines ha realizzato un utile netto di 2,4 miliardi di dollari, nonostante tensioni geopolitiche, ritardi nella produzione di aeromobili e problemi ai motori. I ricavi totali sono aumentati dell’8,2% su base annua, raggiungendo i 22,7 miliardi, quelli da traffico passeggeri del 4%, trasportando 85,2 milioni di passeggeri (+2,1%). I ricavi da traffico merci sono cresciuti di circa il 35% rispetto al 2023.
Anche la capacità è cresciuta dell’8,2%, grazie all’espansione della flotta del 12%, che ha raggiunto i 492 aeromobili con l’obiettivo di raddoppiarla nei prossimi 10 anni.
Per Air Europa, invece, il fatturato è pari a 2,9 miliardi di euro e l’utile lordo a 116 milioni nell’ultimo anno, trasportando 12,2 milioni di passeggeri e gestendo una flotta di 45 aerei, tutti Boeing, per coprire oltre 44 destinazioni tra cui il Nord e Sud America nell’ambito dell’alleanza SkyTeam.



