Senza un accordo sui salari sarà sciopero il primo giugno. È la minaccia degli assistenti di volo di Aeroméxico, che – riferisce il portale Reportur.mx – hanno respinto all’unanimità, con 136 voti, la proposta della compagnia aerea, che prevedeva un aumento del 2,9% per il contratto “A” e del 3,25% per il contratto “B”. A gennaio Aeromexico è stata premiata come compagnia più puntuale del mondo.
Il sindacato di categoria (Assa) rivendica un aumento compreso tra il 25% e il 30% ed è stato chiaro: “L’offerta non è più negoziabile: abbiamo dato il massimo durante la pandemia e meritiamo un vero miglioramento“.
La richiesta di Aeroméxico era inferiore al tasso di inflazione registrato ad aprile, che si attestava al 3,93%. «Per sbloccare le trattative – ricorda la leader sindacale, Ada Salazar – le parti hanno chiesto di motivare le proprie posizioni. L’Assa pretende la percentuale più alta in assoluto, poiché esige il recupero del potere d’acquisto perso a causa degli effetti dell’inflazione accumulata nel periodo 2020-2024».
In quel periodo gli assistenti di volo accettarono di ridurre le spese di viaggio, di tagliare le pause sui voli verso l’Europa e l’Asia, di accettare la rotazione operativa, oltre a più di 900 licenziamenti. Il tutto nel quadro di un accordo firmato con la precedente dirigenza sindacale, che includeva anche limiti salariali. L’Assa ha annunciato che non accetterà aumenti scaglionati e ha chiesto un adeguamento generale.
«L’Assa – ha ribadito Salazar – ha già presentato le argomentazioni e le basi necessarie per sostenere e difendere l’aumento percentuale dello stipendio che l’assemblea aveva chiesto all’epoca, sia per i colleghi appartenenti al contratto A sia per gli assistenti di volo, che erano rispettivamente del 30 e del 25%».



