Alaska Air taglia l’outlook, pesano maltempo e costi del carburante

Alaska Air taglia l’outlook, pesano maltempo e costi del carburante
24 Ottobre 12:38 2025

Alaska Air Group ha tagliato le stime sugli utili per l’intero 2025, dopo aver riportato risultati del terzo trimestre che hanno deluso le aspettative di Wall Street. A pesare, l’aumento dei costi del carburante e le sfide operative, tra cui le condizioni meteorologiche avverse, che hanno gravato sui suoi margini.

LA TRIMESTRALE

La società madre di Alaska Airlines e Hawaiian Airlines, ora fuse, ha dichiarato che gli utili del terzo trimestre sono stati penalizzati da un’interruzione estiva dei servizi informatici, che ha temporaneamente interrotto i voli, e dal maltempo, ostacolando la sua capacità di capitalizzare sulla ripresa della domanda.

Alaska Air Group ha registrato un utile di 73 milioni, o 62 centesimi per azione, in calo rispetto ai 236 milioni, o 1,84 dollari per azione, di un anno prima. L’utile adjusted è stato di 1,05 dollari per azione, inferiore agli 1,09 dollari previsti in media dagli analisti intervistati da Bloomberg. I ricavi operativi totali del terzo trimestre sono aumentati del 23% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 3,77 miliardi di dollari, un record, contro i 3,76 miliardi di dollari del consensus.

OUTLOOK E RISCHI

La fiducia dei consumatori è tornata a crescere, dopo un crollo dovuto ai dazi e la domanda di viaggi per le vacanze appare solida, ha dichiarato Ryan St. John, dirigente finanziario di Alaska, in un’intervista a Bloomberg.

Tuttavia, l’attuale shutdown – ovvero il blocco delle attività governative negli Stati Uniti per mancanza di fondi, non approvati dal Congresso – rappresenta un rischio per alcune delle attività della compagnia aerea, così come la volatilità dei costi del carburante.

Alaska prevede un utile rettificato per azione di almeno 40 centesimi, nel quarto trimestre, e di 2,40 dollari per l’intero anno, entrambi al di sotto delle aspettative degli analisti. In precedenza, aveva stimato un utile per azione per l’intero anno superiore a 3,25 dollari.

La compagnia aerea ha rivisto al rialzo la sua stima per il 2025 di fatturato per posto a sedere per miglio, portandola a una crescita a una cifra bassa. In precedenza, la compagnia stimava una crescita compresa tra stabile e bassa a una cifra. I costi non legati al carburante, calcolati sul posto a sedere per miglio, sono aumentati dell’8,6% rispetto all’anno precedente a causa degli elevati costi di ripristino dovuti a un’interruzione dei data center, che ha ostacolato le operazioni a luglio.

L’ANCORA PREMIUM

La crescente preferenza per i prodotti premium continua a superare le tariffe base della classe economica, ha affermato. I ricavi derivanti dalle tariffe premium, che rappresentano circa il 35% del fatturato complessivo, sono cresciuti del 5% nel trimestre rispetto all’anno precedente, a dimostrazione della continua crescita di questo segmento rispetto a quello delle tariffe base.

Alaska ha dichiarato che l’aumento dei viaggi d’affari è proseguito per tutta l’estate. Anche Delta Airlines, United Airlines e American Airlines hanno segnalato un trend positivo nei viaggi d’affari, con la ripresa della fiducia delle aziende sull’outlook economico.

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Patrizio Cairoli
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