Le restrizioni canadesi sulla proprietà straniera delle compagnie aeree nazionali e il modello nazionale di finanziamento delle infrastrutture del trasporto aereo sono tra i fattori che impediscono alle compagnie aeree più piccole di emergere, danneggiando quindi la concorrenza nei cieli canadesi.
Questo secondo un nuovo rapporto del Competition Bureau of Canada, che esorta il governo canadese ad apportare modifiche che consentano alle società straniere di possedere il 100% delle compagnie aeree canadesi che operano solo voli nazionali, in modo da stimolare una maggiore concorrenza. L’attuale normativa canadese consente alle entità non canadesi di possedere, in tutto, non più del 49% delle compagnie aeree canadesi, rispetto al 25% precedente al giugno 2018.
Il rapporto del Garante per la concorrenza afferma che il limite del 49% è ancora troppo restrittivo, perché limita la capacità delle compagnie aeree piccole e nuove di ottenere finanziamenti, ostacolando così la capacità dei concorrenti di sfidare Air Canada e WestJet, che dominano il mercato. “Le nuove compagnie aeree si trovano ad affrontare sfide enormi sia nell’entrare nel mercato, sia nel diventare presenze a lungo termine – si legge nel rapporto – Alcuni ostacoli sono naturali. Ma altri potrebbero essere affrontati con cambiamenti nelle politiche”. Nel 2023, Air Canada ha trasportato il 34% dei passeggeri aerei canadesi che viaggiavano a livello nazionale, mentre WestJet ne ha trasportato il 30%; Flair Airlines e Porter Airlines detenevano, ciascuna, una quota di circa il 10%.
“Il settore dell’aviazione canadese è vincolato da limiti alla proprietà straniera e da restrizioni sui vettori stranieri che operano rotte nazionali in Canada”, si legge ancora. “Queste restrizioni rendono più difficile per le compagnie aeree accedere a capitali da investitori esterni al Canada”, a scapito delle “compagnie aeree nuove e più piccole”. Il rapporto sollecita il governo canadese a “creare una nuova classe di compagnie aeree che operi solo in Canada” e che possa essere posseduta fino al 100% da stranieri. Chiede inoltre che singole entità non canadesi possano possedere fino al 49% delle compagnie aeree canadesi, rispetto all’attuale 25%.



